Miho Obana nasce il 26 Aprile del 1970 a Tokyo, sotto il segno dei pesci. Ama i cibi molto piccanti, i gatti, gli scoiattoli, i cani e il Baseball. Odia invece i ragni.
Ha debuttato nel 1991 con il racconto breve intitolato Mado no Mukou (letteralmente "l'altro lato della finestra", storia autoconclusiva )sulla rivista "Ribon" della Shueisha a soli 21 anni.
I lavori successivi sono pubblicati sulla stessa rivista: in queste opere la Obana alterna commedie sentimentali "tradizionali" a storie dove si fa strada una certa vena per il tema dell'assurdo e/o situazioni paradossali, sicché alcuni dei suoi protagonisti (sempre bambini o al massimo adolescenti) sono in conflitto con genitori ostili o assenti, oppure si trovano talvolta ad affrontare un mondo che ai loro occhi presenta aspetti assurdi e contraddittori.
Da allora la mangaka pubblicherà unicamente storie brevi, di massimo due volumi, che le daranno una certa fama annoverandola nella rosa delle autrici più conosciute. Raccolte successivamente in tre antologie (Shiranami no gensou; Setsunai ne; Neko no shima)
A quattro anni dal suo debutto, nell'agosto del 1994 cambia però direzione, l'autrice si cimenta nella sua prima e finora unica opera di una certa lunghezza pubblicando il primo volume di "Kodomo no omocha" (letteralmente "Il giocattolo dei bambini") d’ora in poi conosciuto dalle Fans come anche “Kodocha”.
Lo stile grafico del manga di Kodocha è particolare ed accattivante: s'imprime subito nella memoria visiva del lettore per la capacità di esprimere la dolcezza e nel contempo la tristezza dei piccoli protagonisti.
L’opera è destinata a protrarsi per ben quattro anni, sino a raggiungere i 10 tankobon ( volumi ) più uno speciale "Mizu no Yakata" ( La Villa dell’ Acqua ) edito nel 1999, come volume autoconclusivo.
L'opera segna un primo interesse da parte di quest'autrice per le tematiche soprannaturali/horror, interesse che si mostra anche nel successivo lavoro "Partner".
Nello stesso volume, di "Mizu no Yakata" troviamo anche una storia breve di circa 60 pagine, intitolata "Pochi"dai toni tristi e velatamente nostalgici.
Kodomo no Omocha è un successo che si estende anche al di fuori della sua patria, grazie alla popolarissima serie animata che noi in italia conosciamo come "Rossana", composta da ben 108 episodi, che in alcuni punti (specie verso il finale) si discosta non poco dall'opera originaria. ( sono stati tagliati i numeri 8-9-10 ).
Con la serie animata verranno prodotti numerosi gadget di successo e cd audio.
Nel 2000 disegna "Partner", dove introduce il tema della manipolazione genetica che vede come protagoniste due sorelle e fratelli gemelli.
Al 2003 risale invece la "Kodomo no Omocha" Perfect Edition, in 7 volumi: un'edizione di Kodocha comprendente anche le belle tavole a colori comparse su Ribon.
Infine "Andante", ultimissima opera, che narra la storia di una ragazzina che ama suonare il sax, musicista invidiosa del talento del fratellastro.
Ricordiamo anche manga autoconclusivi come "Shiranami no Gensou" ("L'illusione delle onde bianche"), "Sestunai ne" ("Malinconia, eh?"), "Neko no Shima" ("L'isola dei gatti").
Cosa possiamo leggere in Italia:In Italia della Obana possiamo leggere "Kodomo no Omocha"e "Mizu no Yakata", entrambi editi dalla
Dynit in formato identico all'originale e con sovracoperta a colori. Nel 2006 la Dynit ha pubblicato anche Andante e Partner.
Riguardo la serie animata cioè l'anime di Kodocha è stato invece trasmesso dalla Mediaset e adattato e censurato in maniera a dir poco vergognosa (ne è stato addirittura eliminato il finale tagliando il manga numero 8-9-10).
Un tentativo di andare oltre c'è stato da parte della Yamato Video, che ha raccolto gli episodi della serie in DvD..tuttavia in versione censurata quindi possiamo dire che è stato abbastanza inutile.
Miho Obana dice del manga di Kodocha:”Raccontando una storia per bambini, mi sono resa conto che anch’io sono rimasta bambina. Non sono cambiata molto da quando frequentavo le elementari.
Forse riesco a disegnare fumetti proprio perché sono per metà bambina.”
“Quando ho cominciato a scrivere questa storia, l’intenzione era quella di concluderla al quarto volume, ma poi ho deciso di far crescere i protagonisti o meglio dire… sono loro che hanno finito per crescere da soli.”
"Più che concentrarmi sulla trama portante di una storia in verità io mi "elaboro"molto per le gag narrativamente poco rilevanti.Raccolgo da sempre degli appunti ogni volta che mi viene in mente una gag divertente.”
”Nonostante il titolo “… dei bambini” io non disegno Sana e gli altri considerandoli proprio come bambini ( anche se, quando mi conviene, li so rendere molto bambini).
“Ultimamente i protagonisti di questo manga sono diventati un po’ troppo indipendenti e ormai si muovono sfuggendo al mio controllo; questo mi fa un po’ paura.”
Stile:Lo stile di Miho Obana è abbastanza particolare agli inizi e si discosta dal classico tratto del genere shoujo. Tuttavia con l'andare avanti si è adattato al tratto comune (occhi enormi e fisionomia simili tra loro).
Dal punto di vista della sceneggiatura, le sue opere presentano tutte delle storie abbastanza originali e stravaganti, con tematiche particolari e non propriamente shoujo. In kodocha (dove vediamo l'evolversi del suo stile di volume in volume) troviamo infatti storie al limite dell'assurdo, ma tutte velate da un tratto di serietà che da loro spessore grazie a dialoghi ben elaborati.
Edited by **Natasha* - 24/2/2011, 00:28