Smile Again, MultiChapter

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jasey humpy
view post Posted on 9/6/2012, 21:40




Titolo: Smile Again
Autore : JaseyHumpy/SHSK su EFP
Personaggi : Tutti
Avvertimenti : Multichapter/OOC
Raiting : Pg13-Pg15
Stato : Conclusa
Note dell'Autore : La mia storia è OOC,ovvero " Out of Character",Fuori dal personaggio. Ogni carattere,in questa mia ff,è stato stravolto,se non sieti interessati a questo tipo di ff,non leggetela.

Prologo



Iniziò tutto tanti anni fa. Conobbi una bambina. Si era appena trasferita da un’altra città,ma si integrò subito tra i ragazzi che c’erano a scuola.
Aveva uno splendido sorriso,la notai subito.
Allora io non ero quello che si diceva un bambino tranquillo,tutt’altro. Facevo arrabbiare gli insegnanti,uscivo dalla classe quando non era permesso e facevo scherzi su scherzi;lei puntualmente mi faceva la predica.
Adoravo vederla così e forse era uno di questi motivi per cui facevo tanto casino.
Un giorno però si trasferì e non la rividi più. Quando se ne andò cambiai,forse perché pensavo che quando sarebbe tornata sarebbe stata contenta. Ora sono al liceo. Conduco una vita normale,vado bene a scuola e non faccio niente di “stupido”, insomma mi annoio. Mentre per sfogarmi un po’ frequento lezioni di Karate.

...Un giorno però,senza preavviso,il mio mondo venne stravolto...

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Chapter One
Lei,la Ragazza Nuova



...Un giorno però,senza preavviso,il mio mondo venne stravolto...




“Ehi Akito la sai la notizia?Oggi arriverà una nuova studentessa!” Mi disse Tsuyoshi tutto emozionato. Lui è il tipo da essere contento per qualsiasi cosa succeda,anche quella più semplice.

“Mi spieghi cosa c'è da essere contenti?Non mi importa se qualche altra ragazzina venga nella nostra classe!” Dissi,fregandomene letteralmente.

“Tu sei sempre il solito,eppure sei così popolare fra il gentil sesso,perché ti comporti così?”Mi chiese
“E lo chiedi pure? Non so se te ne sei accorto,ma ogni volta che passo per i corridoi quelle oche starnazzanti mi travolgono,ti sembra una cosa normale questa?” Gli risposi,quasi alzando la voce.

“Però scommetto che non odi TUTTE le ragazze” Ribatté il moro con gli occhiali.

“E con questo cosa vuoi insinuare?” Chiesi,diventando rosso ma non troppo per farglielo notare.

“E dai lo sappiamo tutti che ancora non hai dimenticato...”

“Basta finiscila,non sono affari tuoi chiaro? E con questo non intendo tornare sull'argomento!”

Diedi un punto a quella conversazione,e andammo in classe. Dopo qualche minuto arrivò l'insegnante e con lui la nuova studentessa.

Quando la vidi ne rimasi shockato,era bellissima,capelli lunghi rossi,alta,magra. Mi accorsi che era la prima volta che facevo apprezzamenti su una ragazza,così distolsi lo sguardo,ritornando ad essere indifferente. C'era qualcosa in lei che mi era familiare.

“Forza presentati!” Gli disse il professore.

La sua risposta fu uno sguardo raggelante,dopo questo,senza dire una parola andò a sedersi nell'ultimo banco vicino alla porta.

“B-Bene,ora cominciamo la lezione!” esclamò il professore ancora “timoroso” per il modo in cui quella strana ragazza lo aveva guardato.

Mi ritrovai più volte a guardarla. Capelli tinti,orecchini,bracciali, calzettoni flosci. Non era il tipo di ragazza modello a quanto pare. Eppure c'era qualcosa che mi attraeva,era familiare,una sensazione strana,di nostalgia.

Non disse una parola per tutto il giorno,mentre durante la pausa andò in giro per la scuola da sola. Le ragazze erano affascinate dal suo portamento,mentre i ragazzi erano attratti da lei.

Il giorno si concluse in fretta e io dopo scuola mi diressi verso la palestra dove mi aspettavano gli allenamenti di Karate.
Finiti gli allenamenti,mi diressi verso il centro,stavo tornando a casa quando una ragazza,tanto bella quanto forte mi venne addosso. I suoi occhi marroni,era lei,la ragazza nuova.

“Cosa diavolo?!...” Esclamai,cercando di capire cosa stesse succendendo.
Il suono del fischietto di un poliziotto del quartiere mi fece capire che ero finito nei guai.

“Ragazzo, Fermala sbrigati!” Urlò il vigile

Non mi resi conto nemmeno di che cosa fosse successo,ma non feci in tempo a fermarla. Anzi ricordo bene che afferrai il suo braccio,ma fui catturato da quegli occhi e senza accorgermene lei si liberò dalla presa fuggendo fra le luci della sera.
Tornai a casa continuando a pensare a tutti gli avvenimenti del giorno.
C'era qualcosa in quella ragazza che mi tornava stranamente familiare.

“Sono a casa!” Dissi varcando l'entrata di casa.

“Bentornato Akito,com'è andata oggi?” Mi chiese Natsumi.

“Bene,non è successo nulla di particolare è solo arrivata una nuova studentessa oggi a scuola!Ma dimmi che c'è per cena?” Chiesi affamato e affiancando il problema - ragazza nuova - in un angolo del mio cervello!

“Indovina? Papà oggi ha preso il sushi...”

A quella frase non potevo resistere,il Sushi,un piatto che adoro. Non so il vero motivo ma mi piace da matti!

“Bene allora si mangia! Itadakimasu!” Dissi prima di cominciare a mangiare

“Allora Akito,tua sorella mi ha detto che oggi è arrivata una nuova studentessa nella tua classe,raccontaci com'è?” Disse mio padre curioso,intento a mangiare la deliziosa prelibatezza.

“Niente di speciale,hanno detto che viveva qui quando era piccola ma che si era trasferita per il lavoro del padre. Ora però è tornata.” Dissi non pensandoci troppo su e continuando a degustare il mio piatto preferito.

“E dimmi com'è fisicamente? E' carina? Su forza descrivila” Chiese mia sorella sempre più curiosa.

“Alta,capelli rossi,fisico da modella,ribelle,le ragazze della mia classe la definisco “cool” ...”

“Woooww Akito,allora deve essere proprio bella se anche tu la definisci tale. Ormai sappiamo tutti che se tu fai un complimento ad una ragazza, questa deve essere una specie di Venere in terra!” Rispose mia sorella facendomi notare che era già la seconda volta che mi ritrovavo a fare apprezzamenti su quella strana e familiare ragazza.


Chapeter Two.

Sogno.





finito di mangiare salii in camera mia più stanco del solito.
Facendo gli allenamenti fino a tardi e le ore di scuola era ovvio che fossi stanco ma stranamente lo ero molto ,molto più dei giorni precedenti. Decisi quindi di andare a dormire.


***
L'odore dell'erba e degli alberi,il vecchio cigolio dell'altalena,il colore assurdo dello scivolo...
Ero tornato nella mia vecchia scuola d'infanzia.
All'improvviso,un viso dolce,con grandi occhi marroni,guancie rosse,un sorriso stupendo si "materializzò" davanti a me...
… Aki-chan Dove sei? Dai giochiamo insieme? Aki-chan insomma devi smetterla di fare questi scherzi hai capito?....Aki-chan,forza sorridi insieme a me!
Scene della mia infanzia si susseguivano come se le rivivessi una seconda volta,prendendo la strana forma di un film già visto...

***

Quando aprii gli occhi mi sorpresi. L'avevo sognata,l'avevo sognata dopo così tanto tempo. Non potevo crederci.
Scosso e insonnolito mi alzai preparandomi per il giorno che stava cominciando.
Scesi a fare colazione e uscii dirigendomi verso la scuola.

“Buongiorno Akito” Mi disse Tsuyoshi di primo mattino

“Buongiorno” Risposi sbadigliando

“Ti conosco. Anche se cerchi di nasconderlo,voglio proprio sapere che cos'è che ti mette tanto di buon' umore caro amico mio” mi disse lui,capendo con un occhiata il mio stato d'animo.

“Mi chiedo come tu faccia a sapere sempre cosa mi passi per la mente! Comunque non è nulla solo un sogno.” Risposi ripensandoci

“Se lo dici tu,chissà cosa mai avrai sognato!” Mi disse il moro accanto a noi.

Dopo quella piccola conversazione si aggiunse un'altra persona al gruppo.

“Buongiorno Tsuyoshi,buongiorno Akito come va di primo mattino?!”Chiese Aya

“Benissimo,a quanto pare il nostro biondino a fatto un bel sogno che l'ha messo di buon umore.”Rispose Tsuyoshi alla ragazza.

“Immagino voi due vogliate stare un po' da soli prima dell'inizio delle lezioni. Vai,e non chiamarmi più biondino chiaro quattrocchi?!” Gli dissi in risposta.

“Chiarissimo!Chiarissimo!Ora io e la mia dolce metà togliamo il disturbo. Ciao a dopo!” mi disse

“Si,ci vediamo in classe.” Dissi mentre continuavo ad incamminarmi.

Lui e la ragazza stavano insieme già da tempo. Diventarono coppia fissa all'ultimo anno delle elementari. Insieme formano la coppia dei piccioncini,unita e strampalata.
Molti ragazzi di questo liceo si conoscono da anni. La nostra scuola è collegata con elementari e medie. Quindi oltre a non esserci esami d'ammissione per chi frequentava gli altri due istituti,la maggior parte di noi si conosce. Tsuyoshi,Aya,io e altri ragazzi facevamo gruppo alle elementari.
Mi stavo dirigendo verso l'edificio scolastico,quando sentii delle voce,molte voci.

Me ne ero dimenticato,completamente dimenticato di lei,la ragazza nuova.

A pensarci non conoscevo neanche il suo nome,continuavo a chiamarla -ragazza nuova-,mi pare che il primo giorno il profossore l'avesse detto,ma non ero tanto attento a quello che dicecva.
Vedendola mi ricordai della sera prima. Avevo completamente rimosso il nostro “scontro”. Chissà se poi quel poliziotto era riuscito a catturarla. Gli avranno fatto sicuramente una bella ramanzina del tipo:

-Non si ruba!!- oppure – Dovresti diventare una ragazza studiosa invece di perdere tempo a derubare le persone!-

Avendo in mente quella scena,feci un sorriso continuando poi a camminare verso l'aula.
Arrivato in classe mi misi al mio banco aspettando l'arrivo del responsabile.


Chapter Three

Deja-vu




Le ore di lezione passarono,poi arrivò la pausa pranzo,e,come suo solito,Lei sparì. Questa volta però,una sensazione mi spinse a seguirla.

“Hey Akito che ne dici se mangiamo in giardino questa volta,invece di rimanere in classe? Possiamo avvertire anche gli altri...” Propose Tsuyoshi.

“Andate voi,ora non posso,ho una cosa da fare” Dissi vago e dando un taglio netto alla conversazione per inseguire quella che ormai era diventata il mio chiodo fisso.
Fece un giro completo dell'istituto,senza una vera meta,passò la palestra,la piscina,il campetto da calcio. Nessun interesse,a parte per una cosa: il teatro.
Non era una vera a propria espressione interessata,ma diede uno sguardo convinto,sguardo che non avevo mai visto sul suo volto. Alla fine arrivammo sul tetto.

“Hai finito di seguirmi come un cagnolino affamato?” Disse

“Allora te ne eri accorta,è per questo che hai fatto il giro dell'intera scuola?” Chiesi,uscendo allo scoperto.

“Volevo farti divertire un po',non mi ringrazi? Hai fatto una bella passeggiata non credi!?” Disse voltandosi di un quarto e facendo intravedere il suo sorriso sarcastico.

“Mh. Allora,cos'hai rubato di tanto “prezioso” ieri,da farti inseguire da ben tre poliziotti” Dissi,introducendo l'argomento dello scontro della sera prima.

“Ti sbagli. “ Disse “ Io non ho rubato nulla.”

“A no? E allora perchè quei poliziotti ti inseguivano? Gli stavi facendo fare una passeggiata come hai fatto con me?” Dissi sarcastico

“Non l'ho rubato,l'ho restituito. E comunque questi non sono affari tuoi!” Mi disse.

Fece per andarsene,ma la bloccai.


“Noi due....ci siamo già incontrati prima?”

“No. Non ti ho mai visto in vita mia” Disse,dopo alcuni secondi di silenzio,prima di andarsene.
Per la verità ero molto sorpreso dal fatto che fossi riuscito a reggere un qualunque tipo di argomento con lei e del fatto che,ancora una volta,non gli avessi chiesto quale fosse il suo nome.

La pausa pranzo finì e tornai in classe. Poggiai la testa sul banco e chiusi gli occhi. Quando li riaprii ero in un giardino,all'aria aperta. Era di nuovo il mio vecchio asilo. Lo scivolo,le altalene,la gabbia del coniglio e il grande albero di ciliegio dove mi piaceva arrampicarmi.

Stava diventando un luogo davvero popolare per i miei sogni...

Sentii delle voci e prima che me ne rendessi veramente conto,stavo rivivendo un episodio del mio passato.
Ricordo che ero come sempre,appollaiato sul ramo di quell'albero di ciliegio,e assistii ad un battibecco tra Sana e un mio compagno;
La maestra se l'era presa con Sana perchè lei aveva preso un gioco a Shinichi,ricordo benissimo che,al contrario di qualsiasi altra bambina,lei non pianse ma disse solo : “ Non l'ho preso,l'ho restituito”.

Questo mi parve come un Deja-vu.


Chapter Four

Mangiando patatine sotto il Gazebo





Mi svegliai di colpo e capii di essermi addormento. Le ore di lezione erano terminate e tutti gli studenti stavano lasciando l'edificio.

“Hey Akito,hai dormito per tutte le ultime ore,sicuro di sentirti bene?” Mi chiese Tsuyoshi mentre metteva gli ultimi libri nella cartella.

“ Si si,tutto a posto. Ma sai,dormire su un banco di scuola fa fare sogni strani” Risposi io, ancora insonnolito per la dormita.

“Me ne ricorderò. Comunque che ne dici di andare in centro? Potremo andarci a prendere un gelato. Aya ha detto anche che avviserà gli altri.” Aggiunse il moro.

“D'accordo,però devo andare via prima perchè ho gli allenamenti.” Risposi

Ci dirigemmo verso l'uscita della scuola,dove,davanti al portone,ci stavano aspettando Shinichi e Aya.

“Si scusano,ma Mami e Hisae non possono venire” Disse Aya appena ci avvicinammo a loro.

“Non importa,andremo noi.” Concluse Tsuyoshi,dopo di ché ci dirigemmo verso la nostra gelateria di fiducia.

Ci sedemmo al solito tavolo fuori dal locale e cominciammo a parlare del più e del meno.


“Si avvicina il Festival della cultura,penso che quest'anno sarà davvero divertente. Il club del Teatro a intenzione di mandare in scena Romeo e Giulietta in versione musical. Molti studenti non vedono l'ora di assistere.” Spiegò Aya entusiasta.

“ E chi se ne frega di Romeo e Giulietta. A me interessa molto di più la sfilata che stanno progettando quelli della seconda sezione del secondo anno!” Esclamò Shinichi entrando nell'argomento. “Non è vero Akito....” Aggiunse malizioso.

“ Ma smettila...” Dissi

“Siete tutti uguali,voi maschi pensate solo ad una cosa.” Continuò Aya contrariata

“Hey non è vero non siamo tutti così,io non lo sono! A me interessa più il Musical che la sfilata” Disse Tsuyoshi alla ragazza.

“Oh,tu si che sei un bravo ragazzo!” Disse arrossendo

“Oh insomma piccioncini qui ci siamo anche noi!” Esclamò Shinichi
“Comunque visto che siamo nell'argomento sfilata e ragazze,com'è quella nuova?
Ho sentito dire che è uno schianto e che anche i ragazzi del terzo anno vogliono provare a parlarle,venendola a cercare durante la pausa pranzo. Ma a quanto pare nessuno c'è ancora riuscito” Aggiunse

”E ci credo,durante la pausa se ne va in giro a fare passeggiatine. Comunque vorrei sapere perchè il discorso è andata a finire su di Lei, va a finire sempre così ultimamente.” Pensai non rispondendo alla domanda.

“Mha,è un tipo solitario. Non parla mai con nessuno e durante la pausa pranzo sparisce.” Rispose Aya continuando a gustare il suo gelato.

“Comunque è davvero una bella ragazza,potrebbe fare la modella con il fisico che ha. Se solo non fosse la ribelle della situazione non solo avrebbe molti ragazzi a fare la fila per lei ma anche tanti amici.” Aggiunse Aya

“ E tu come fai dirlo?” Chiese Shinichi incuriosito.

“ Bhe,una una mattina stavo venendo a scuola e dei tipi strani mi hanno urtato. Se ne stavano andando quando lei gli si è parata davanti dicendo : -Restituiteglielo e chiedete scusa!- Quei tipi mi avevano rubato il portafogli e se non fosse stato per Lei non me ne sarei nemmeno accorta.
Certo quei ragazzi alla fine me l'hanno restituito,anche se per farlo li ha dovuto picchiare.” Aggiunse alla fine

“ Wow picchiati, forte. Questo però non ti fa certo avere tanti amici anzi li fa scappare.” Concluse Shinichi

“ Già ma dovete vedere il suo sorriso. Dopo aver messo K.O. Quei tipi ha raccolto il portafogli e me l'ha restituito,dopo che l'ho ringraziata,Lei mi ha accarezzato la testa e ha sorriso. Era davvero bellissimo anche se sono convinta che fosse triste,molto triste.” Finì Aya.

Dopo aver finito i gelati e messo fine alla conversazione lasciammo il locale,stavamo ritornando a casa quando, passando accanto ad una abitazione, sentimmo delle urla,una voce femminile gridava a squarcia gola.

“Non avrei dovuto venirti a riprendere. Sei solo un peso,è stato per in sensi di colpa che sono tornata a prenderti . Ora vattene,esci da questa casa,va a farti un giro ragazza del demonio.”

Erano parole molto dure,anche se non si capivano alcune cose del discorso della donna,le parole erano sicuramente molto dure,era orribile. Alla fine la porta dell'abitazione si aprì e ne usci una ragazza,capelli rossi,che indossava un cappotto ed una gonna; la stessa ragazza che scappava dai vigili,la stessa che mi aveva fatto fare il giro della scuola,la stessa che in quel momento aveva dato un pugno ad una luce esterna alla casa per la rabbia.

Dopo essere uscita dal cancello ci fissò,mi lanciò un'occhiata,per poi correre via. Dopo qualche secondo,senza pensarci la rincorsi,dicendo ai miei amici che ci saremo rivisti il giorno dopo a scuola.

Tsuyoshi mi urlò qualcosa,ma ero troppo lontano per capirlo,avevo ricevuto solo una parte del messaggio ed -menti.
Comunque la raggiunsi,si era fermata in un parco,sotto un gazebo. Aveva comprato delle patatine. Mi avvicinai lentamente.

“Sta diventando un hobby seguirmi?” Mi chiese

“Stai bene?” Domanda invece.

“Si,bhè, ci sono abituata.” Mi rispose alzando lo sguardo verso l'alto.

Mi sedei accanto a lei e con un fazzoletto le medicai la mano ancora sanguinante per via della lampada.

Dopo di ché restammo in silenzio per qualche attimo.

“Sai,non è stato sempre così. Un tempo avevo una mamma buona e gentile,un po' stramba,ma era una mamma fantastica. Ora invece con “questa” è tutto diverso.”

La guardai,fui sorpreso del fatto che si confidasse con me.

“Tu hai due mamme?” Chiesi,aveva bisogno di sfogarsi,di raccontare quello che si teneva dentro a qualcuno,è per questo che le feci quella domanda.

“La mamma di cui ti ho parlato prima era la mia madre adottiva,la donna che invece hai sentito urlare è la mia madre biologica.” Fece una pausa “ E' complicato,Misako Kurata,la mia madre adottiva ,mi aveva trovato appena nata,abbandonata in un parco,lei non poteva avere figli così si prese cura di me. Dopo alcuni anni, però, si presentò a casa nostra una donna,colei che diceva di essere la mia vera mamma. Lei volle l'affidamento e alla fine io dovetti abbandonare la casa in cui avevo vissuto per i primi anni della mia vita.

Ma che sto facendo? Sto qui a raccontarti le disgrazie della mia vita,mi faccio proprio pena.”

Fece per andarsene ma la bloccai,la presi per il polso,non la lasciai andare via. “ Io ti ascolto. Voglio ascoltarti.”

Mi sembrò sorpresa,penso sia stato l'unico che gli aveva mostrato interesse per molto tempo.

“All'inizio Keiko,non si comportava così,cercava di capirmi. Dopotutto avevo vissuto i primi anni della mia vita con una donna che consideravo mia mamma. Passarono gli anni e le cose non andavano,non riuscivo proprio ad andarci d'accordo. Un giorno poi litigammo,facemmo una delle nostre litigate che si ripetevano ogni giorno,ogni settimana,365 giorni all'anno,come quella a cui tu e i tuoi amici avete assistito poco fa. Soltanto che lei era rimasta in cinta,e dopo il litigio si sentì male perdendo il bambino.
Da allora sono passati 3 anni e i loro occhi mi puntano ancora il dito.
Avevo hià i miei pensieri e le mie colpe anche senza il loro sguardo.
Da quel momento andò tutto peggiorando,sempre di più,sempre di più.”


Rimasi in silenzio,anche se solo per poco,riuscivo a comprenderla.


“Mia madre è morta dandomi alla luce e per anni mi sono chiesto se fosse stata colpa mia e che fosse stato meglio se non fossi mai esistito. Ma fortunatamente ci sono stati mia sorella e mio padre a fare in modo che non cadessi nella tenebre totali” Le spiegai.

“Vorrei una famiglia come la tua.” Disse


Mi voltai e la guardai fissa nel gli occhi; “ Se non c'è nessuno che ti stia vicino,che ti consoli,che ti sgridi quando fai delle emerite cazzate e che ti fermi nello sprofondare nella solitudine più assoluta,posso farlo io. Insomma,se mai avessi bisogno di una mano io sarei ben felice di aiutarti e se mai un giorno ti venisse da piangere vieni da me,sarò sempre pronto a consolarti e a offriti la mia spalla,quindi non tenerti tutto dentro,d'accordo?”


Lei mi guardò,con quei suoi occhi marroni,alla fine dovetti dare ragione ad Aya,il suo sorriso era splendido e questa volta trasmetteva felicità e speranza. Restammo sotto quel gazebo parlando e dividendo le patatine che aveva comperato.


“Un ultima domanda,qual'è il tuo nome?” Gli chiesi


”Il mio nome? Che ne dici di accontentarti del cognome? E' lo stesso di quando ero bambina,non l'ho mai cambiato,almeno non legalmente” Si girò di un quarto e sorrise, “E' Kurata,il mio cognome è Kurata” Concluse,prima di sparire correndo.

Tornai a casa e appena varcai la porta mia sorella mi sgridò!

“Finalmente,fino a che ora avevi intenzione di stare fuori? Sono le 23.30 passate ma che ti salta in mente? Cosa hai fatto dopo gli allenamenti si può sapere? Io e papà eravamo preoccupati!” Esclamò furiosa Natsumi.

“A-A-Allenamenti? Merda” Dissi lasciando il salotto e salendo in camera mia.

“Quella ragazza è capace di farmi perdere la cognizione di tutto il resto del mondo!” Pensai sorridendo,mentre salivo le scale.

Chapter Five.

Rifugio





Erano passate un paio di settimane dalla nostra chiacchierata sotto quel Gazebo. Agli occhi degli altri,Kurata non era cambiata poi molto ma io sapevo che stava cercando di aprirsi un po' alle persone. Continuava ad andarsene in giro per la scuola,ma qualche volta ci ritrovavamo sul tetto a parlare,saltando le lezioni del professor. Sengoku. Credevamo davvero che quell'insegnante fosse pazzo.
Si era fissato sul fatto che Kurata non gli portava rispetto,che era una pessima studentessa e che il suo abbigliamento irriverente* non faceva altro che peggiorare la sua situazione 'critica'. Non avevamo la più pallida idea di che volesse dire,anche per il fatto che lei aveva ottimi voti in tutte le materie.

“Perché ti ostini ad ignorarlo?” Gli chiesi con tono curioso,ma divertito del fatto che anche stavolta l'avevamo fatta franca,saltando la sua lezione.

“Quel tipo non mi piace. E' una di quelle persone che sono convinte che tutti gli altri siano in torto mentre lui soltanto è dalla parte della ragione. Ai tipi come lui,le minacce non servono a nulla,dopotutto lui è un professore,ha il coltello dalla parte del manico. Così mi diverto a stuzzicarlo ignorandolo,è il modo migliore per farlo arrabbiare.” Disse divertita

“Sei la solita. Comunque,vedi di andarci piano potrebbe fatti espellere. Quel tipo gode di grande rispetto a scuola,anche se a mio parere è un gran bastardo.” Dissi poggiandomi con la schiena alla rete alle mie spalle.

“Sta tranquillo,i miei voti sono 'impeccabili'” Disse quell''impeccabili' con un tono da secchiona,che mi fece ridere.

“Non avrebbe motivo per chiedere la mia espulsione” Aggiunse poi.

“Bhe,anche questo è giusto. Comunque è vero che qualche tempo fa hai picchiato dei tipi che avevano rubato il portafogli ad Aya?” Gli chiesi curioso,cambiando argomento.

“Intendi qualche settimana fa? Si,credo di ricordarlo vagamente. Comunque non gli ho fatto tanto male,si sono rialzati dopotutto!” Disse sarcastica,bevendo la lattina di thè presa in una delle macchinette della scuola.

“ Dove hai imparato? Potresti entrare nel club di Karate che frequento,ti darebbe modo di sfogarti!” Disse suggerendole di tenersi occupata. “ Dopotutto,se odi così tanto stare a casa,gli allenamenti ti occuperebbero la maggior parte del tempo!” Aggiunsi.

“ Mha,non credo di essere portata. Ho imparato in strada. Dove abitavo prima facevo parte di una specie di banda. Gli scontri con gli altri gruppi erano frequenti. E poi non mi interessa molto il Karate.” Disse,forse ricordando quei momenti.

“ Capisco. A proposito,gli insegnanti hanno detto che prima vivevi qui ma che poi ti sei trasferita per il lavoro di tuo padre,è una balla vero?”

“Già. Hanno pensato che non sarebbe stato 'opportuno' raccontare agli studenti il vero motivo per il quale mi fossi trasferita. Il fatto che mi avevano espulso dalle altre scuole frequentate.
Forse è per questo che il professor Sengoku è convinto che io sono una poco di buono.” Mi spiegò
“Comunque è quasi ora di andare,vieni?” Mi chiese alzandosi in piedi e stirandosi come un gatto.
Il suo corpo: elastico,magro ma non troppo,i suoi capelli: lunghi e lisci come seta,a volte legati in codini o coda di cavallo,a volte lasciati sciolti a fluttuare col vento,occhi capaci di catturare e attirare a se qualunque cosa,labbra candide,velate da un sottile strato di lucidalabbra,alla fragola;la rendevano ai miei occhi la cosa più bella che avessi mai visto in assoluto.

La seguii,le ore di lezioni erano terminate e tutti stavano lasciando l'edificio.

“Perché non ti iscrivi?” Chiesi,lei si voltò.

“Ti ho detto che non mi interessa il Karate” Riconfermò lei.

“Io intendevo al club di teatro!” Esclamai.
Lei rimase sorpresa del fatto che avessi scoperto qualcos'altro del suo carattere,di come riuscissi a ad afferrare lati di lei che nessuno riusciva a comprendere.

Erano poche le volte in cui si sorprendeva di qualcosa.

“ Come....sai che...?!” Chiese dopo qualche attimo ancora stupita.

Io sorrisi e poi mi incamminai,tornando nell'edificio con lei al seguito.




Note dell'autrice:Heylà gente come va? Mi scuso per l'ennesimo ritardo,ma non avevo l'ispirazione. u.u Comunque ringrazio tutti quelli che continuano a leggere la mia storia anche senza recensirla,=(
A chi la recensisce e a tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite,seguite e/o ricordate ^^. Spero che questo come gli altri capitoli non vi deluda. Rileggendo i precendenti aggiornamenti e alcune recensioni,mi sono accorta che lascio poco spazio alle descrizioni,non solo dei personaggi ma anche dei luoghi ecc. Spero di rimediare a questo andando avanti con la storia.
Spero che recensirete,facendomi sapere cosa ne pensate,consigli,critiche,come sapete sono aperta a tutto per migliorarmi.

Chapter Six
Cominciano i preparativi per il grande evento: Il Festival Culturale è alle porte


(One Part)




Quella mattina avevo incontrato Kurata strada facendo,era pensierosa,e me ne chiedevo il motivo. Non aveva detto una parola durante il tragitto fino a scuola,alla fine quando entrammo nel cortile decisi di chiedergli cos'era che la rendeva così svogliata.

“Si può sapere cos'hai? Non hai detto una parola per tutto il tragitto,è forse successo qualcosa a casa?” Le chiesi

“ Mh? No tranquillo,è solo che...”

“Che?” Chiesi inclinando la testa cercando di scorgere la sua espressione.

“Oggi cominciano i preparativi per il festival” Disse con un sospiro quasi rassegnato

“E allora? Non dovresti essere contenta? Niente lezioni,niente Sengoku.” Risposi,non capendo il motivo del suo malumore.

“Il fatto è che non voglio rischiare di finire coinvolta in qualcosa di spiacevole. Tutti che si danno un gran da fare,corrono su e giù per la scuola. Inoltre la nostra classe deve ancora decidere cosa organizzare.” Spiegò,il suo tono di voce non era triste o depresso,sembrava lo stesso tono che usavo io quando Tsuyoshi introduceva l'argomento -ragazze- ,che tanto odiavo.


“Cosa intendi dire con 'spiacevole'? Ancora non ti capisco.”

“Con spiacevole intendo spiacevole,per esempio,la maggior parte dei ragazzi vorrà organizzare un Maid caffè o peggio un cosplay caffè,io non voglio assolutamente finire immischiata in roba del genere e dover indossare stupide divise con pizzi e merletti. Al solo pensiero mi vengono i brividi!” Disse

Mi feci una grossa risata quando ebbe finito. Oltretutto tirai un sospiro di sollievo,a quando pare non era nulla di così preoccupante. Mi accorsi però che stava davvero cambiando,un tempo non avrebbe mai parlato così a qualcuno,si stava aprendo e ne fui felice.

Stavamo percorrendo il corridoio quando mi accorsi degli sguardi e dei bisbigli della gente. Entrammo in aula e fummo sommersi da sguardi sorpresi ma allo stesso tempo curiosi. Mi chiesi il perchè e se noi centravamo qualcosa.

Mi sedei al mio banco e dopo alcuni minuti di sopportazione di bisbigli e sguardi,decisi di chiedere a Tsuyoshi cosa c'era di tanto eclatante quella mattina.

“Eh? Vuoi sapere perchè gli altri ti fissano?” Mi chiese

“ E' da stamattina che sento bisbigli,cominciano a stufarmi. Tu ne sai qualcosa?” Chiesi al mio migliore amico.

“Bhè....ecco. Il fatto è che....le voci. Hanno cominciato a girare delle voci. Tu e quella nuova passate molto tempo insieme e la gente comincia a farsi domande. C'è una ragazza in classe di Aya che dice di avervi visto sul tetto mentre vi baciavate. Lo sai come è fatta la gente,va in cerca di pettegolezzi. Siete sulla bocca di tutti.” Mi spiegò Tsuyoshi.

Non avevo aperto bocca,non sapevo che fare; se arrabbiarmi o ridere alla grande. Odiavo i pettegolezzi,ma questa era proprio grande. Io e Kurata che ci baciavamo sul tetto,ma da dove se l'erano inventata? Che grande fantasia ha la gente.
E poi che motivo avevano per mettere in giro queste voci di corridoio? Bha.
Comunque avevo finalmente scoperto la novità che girava. Ringraziai Tsuyoshi e insieme tornammo in classe. Aperta la porta trovai una mia compagna quasi sull'orlo delle lacrime intenta a parlare con Kurata. Mi avvicinai.

“Cosa succede?” Chiesi. Kurata volse lo sguardo su di me.

“Nulla. Questa ragazza stava cercando di chiedermi qualcosa ma all'improvviso e scoppiata a piangere. Io non le ho fatto proprio niente.” Mi disse.

Mi accorsi che la ragazza davanti al suo banco si era impietrita ed rossa in viso,con le lacrime agli occhi. All'improvviso,come una furia,si 'avventò' su di noi quella che probabilmente era una sua amica.

“Allora parla chiaro,tu e lui state insieme? Non posso credere che l'ultima arrivata sia riuscita ad accalappiarsi un ragazzo come Akito Hayama.”

Nell'aula calò il silenzio,credo che nessuno si aspettasse una cosa del genere. Una domanda diretta. Anche se presumo che l'intera classe avrebbe voluto affrontare Kurata direttamente,non pensavo che qualcuno avesse davvero il coraggio di farlo.

Nella frase della ragazza,che ovviamente era indirizzata a Kurata,c'era un tono di incredulità e forse un po' di rabbia o invidia.
Il fatto che forse ero io il motivo di quella discussione,e il termine 'accalappiarsi' mi fecero sentire un oggetto.

“Uh? Per prima cosa presentati e non permetterti di aggredire le persone in quel modo.” Disse lei,non sembrava turbata dalla situazione,dai pettegolezzi.
“Seconda cosa io ho un nome non mi chiamo -ultima arrivata-,
infine non so di cosa tu stia parlando.
Io non mi sono accalappiata proprio nessuno.
E poi,se anche fosse come dite,cosa volete farmi? Picchiarmi forse? Vorrei proprio vedere chi di noi due vincerà.” Disse a mo di sfida,sfoderando quel suo sorriso ironico ma altrettanto spaventoso,non si era spostata di un centimetro,aveva il gomito appoggiato al banco e il mento appoggiato sulla sua mano.

“Impara l'educazione. E voglio darti un consiglio,non dare retta alle voci di corridoio,la maggior parte delle volte sono solo storie. Tienilo a mente per il futuro” Disse infine con quel suo sguardo penetrante e il sorriso ironico ancora incollato sulle sue labbra.

La folla al suo banco si disperse,la ragazza era stata zittita e le voci dissipate. Tutto con un colpo solo. Mi sembrò sentire però un ultimo commento rivolto a Kurata,che sembrava avvicinarsi molto “Stronza psicopatica”.

“Non ho proprio parole,comunque la tua reazione mi è sembrata fin troppo calma. Pensavo che ad un certo punto,ti saresti alzata per tirargli un pugno.” Dissi

“ Sto cercando di manipolare il mio autocontrollo. E poi non valeva la pena per una stupidaggine del genere. Oltretutto sono ancora preoccupata per l'organizzazione di questo stupido festival” Disse,cambiando posizione e appoggiando la testa sul banco

Per la sua reazione mi venne quasi da ridere. Arrivò la responsabile della nostra classe. Era una donna giovane,non era né troppo severa né troppo gentile. Si chiamava Mitsuya.

“Forza ragazzi,come sapete oggi comincia l'organizzazione per il festival culturale di quest'anno. Prego ai rappresentanti di farsi avanti.” Disse.

Dopo questa breve introduzione la professoressa si mise ad angolo,vigile ed attenta ma senza intromettersi nella nostra discussione.

“Allora ragazzi,bisogna decidere cosa organizzerà la nostra classe durante il festival. La
2-2 ha già deciso che terrà una sfilata,mentre la sezione C del primo anno si sta già preparando per la casa infestata. Qualcuno a qualche idea su cosa realizzare?” Chiese il presidente.

Le mani si alzavano in gruppo. Era cominciata. La battaglia tra gli studenti per veder realizzato quello che volevano.

“Vogliamo un Maid caffé!” Urlarono dei ragazzi tirando fuori un foglio sul quale era disegnata una divisa con 'pizzi e merletti'. Era troppo. Mi voltai verso Kurata. Mi stavo trattenendo,ma morivo dal mettermi al ridere sul fatto che la decisione era andata a parare proprio su quello che lei temeva. Mi guardò con un occhiataccia,non credo si divertisse,almeno non quanto me.

“Non se ne parla. Ogni anno con questa storia del Maid caffé ci fate indossare stupide divise e lasciate il lavoro tutto a noi,mentre voi ve la spassate.” Urlò una ragazza facendo prevalere la sua opinione. Le restanti ragazze della classe si videro d'accordo su questo punto. Quindi alla fine l'opinione del Maid caffè era stata scartata. Fuori uno pensai.



“Perché non organizziamo un spettacolo?” Chiese un ragazzo davanti al mio banco.

“Mha il club di teatro sta già organizzando un suo di spettacolo,credi davvero che verranno a vedere il nostro?” Chiese scettica la ragazza accanto a lui.

“Potremo registrare un film e mandarlo in onda poi!” Propose Tsuyoshi.

“Questa sarebbe un'idea. E si potrebbe sistemare l'aula come in un caffè”...
La ragazza si sbrigò ad aggiungere l'aggettivo “ Normale “ ,scoccando un'occhiata ai ragazzi che prima aveano proposto un Maid caffè. Faceva finta di nulla ma potevo scommettere che a Kurata la cosa piaceva,sicuramente era meglio di ogni altra divisa con pizzi e merletti.

“...In modo che chi viene ad assistere,si possa trovare a proprio agio.” Aggiunse in fine un altro.

L'idea era divagata e tutti sembravano interessati. Alla fine i rappresentanti la misero al voto e l'idea del film schiacciò le altre. Ora però rimaneva il problema del genere,degli attori,del copione,del regista e chi ne a più ne metta.

“Che ne dite del genere Horror?” Chiese una ragazza alzandosi dal banco

“No io preferisco uno più esplicito!” Disse qualcun altro in risposta con voce maliziosa.

“Così non otterrete nulla di buono.”

Mi sorpresi,anche se non molto. Lei,che non aveva aperto bocca durante tutta la discussione,adesso si era fatta sentire. Tutti fecero silenzio,finché il rappresentante non si fece coraggio : “ Cosa intendi dire?”

“Il fatto è che non vi curate di alcuni aspetti. So che in questa scuola le classi del festival competono tra loro,quindi lo scopo è fare in modo che i spettatori siano del tutto soddisfatti e di avere il tutto esaurito . I generi che hanno proposto Arukawa-san e
Izumi-san sono fuori questione.
Il festival culturale è aperto al pubblico,questo significa che verranno molte famiglie,bambini,ragazze e ragazzi di altre scuole. Dovete focalizzarvi su questo. Il genere Horror non è molto amato dalle gente,sopratutto i bambini. Se i bambini hanno paura se ne andranno e i genitori faranno lo stesso,quindi addio al tutto esaurito. Dovete cercare un genere che sia interessante ma che allo stesso tempo non faccia spaventare i spettatori. Romantico ma di suspense,d'avventura con un pizzico di sovrannaturale. Inoltre non avete tenuto conto di tutto quello che serve per la realizzazione di film decenti,se la ripresa o la trama è scarsa,la gente se ne andrà di corsa,non spenderà i suoi soldi per un film di seconda mano sia chiaro.”

Tutti pendevano dalle sua labbra e la seguivano passo passo. Mentre parlava si era avvicinata al banco di fronte la classe e aveva preso il posto del presidente.

“..Bisogna cominciare ad assegnare i compiti. Per esempio c'è qualcuno che si intende di cinematografia o che può procurarci una telecamera professionista?”

“ Ci sarebbe un mio cugino che potrebbe prestarci l'attrezzatura,potrei chiedere a lui.” Disse un mio compagno.

“Bene. Gli potresti chiedere anche se se la sentirebbe di fare da cameraman? Non credo che qualcuno di voi abbia esperienza in merito,dico bene?”

La classe era in subbuglio. Erano sorpresi ma allo stesso tempo affascinati.

“ C'è qualcuno che si intende di computer,per il montaggio e gli effetti speciali,quelli sonori e quant'altro?” Chiese ancora.

“ Ci sono io,faccio parte del club di informatica e posso farmi dare una mano dai senpai*.” Rispose Haruka.

“Per il genere pensavo a qualcosa che possa affascinare lo spettatore,indipendentemente dal sesso e dall'età. Che magari parli d'amore ma con combattimenti e magari anche qualcosa di sovrannaturale. Come genere potrebbe andare,in modo da accontentare ragazze,ragazzi e bambini.” Propose lei.

Nessuno disse nulla,forse per il fatto di essere d'accordo o per colpa della tensione che si era venuta a creare.

“ Il fatto è un altro. Sul genere non ci sono commenti,ma per la storia? Qualcuno è in grado di scrivere una trama e un copione fatti bene entro domani? “

Ecco,arrivano i guai. Una trama e un copione,il tutto in un giorno solo. Inoltre entrambi dovevano essere ben elaborati. Kurata sospirò.

“Penso che più persone debbano provare a scrivere la storia,alla fine quella migliore si aggiudicherà il diritto di essere messa in scena. Qualche volontario?” Chiese. Sospirò di nuovo,forse infastidita dal fatto di non aver avuto alcuna risposta.

“Mistuya-sensei,secondo lei chi ha le doti migliori per scrivere quello che ci serve entro domani? “ Chiese rivolgendosi alla professoressa,che,come tutti,era rimasta piuttosto sbalordita.

“B-Bhè io credo che potrebbero essere Hayama-kun,Mizuni-san,Tsuyoshi-kun e bhè....tu Sakai.**” Esclamò la professoressa in risposta.

“D'accordo allora le persone che sono state nominate dalla professoressa,me compresa,dovranno lavorare su qualcosa entro domani. Per quanto riguarda gli altri compiti li decideremo poi. Tutti d'accordo?” Chiese infine Kurata.

C'era ancora silenzio nell'aula,nessuno si aspettava una cosa del genere.
Non sembrava la stessa ragazza che aveva....diciamo,minacciato con lo sguardo, un'altra compagna di classe quella mattina stessa. Kurata presumé che il silenzio era un forma di consenso,e così,dopo il suono della campana che indicava la pausa pranzo,uscì dall'aula e cominciò a fare la sua solita passeggiatina per la scuola.






Chapter Seven

Cominciano i preparativi per il grande evento: Il Festival Culturale è alle porte


(Two Part)






Uscii anch'io dall'aula,lasciando i miei compagni a rimuginare sull'accaduto. La raggiunsi qualche minuto dopo,sul tetto dell'edificio.

“Mi hai sorpreso. Non pensavo sarebbe accaduta una cosa del genere. Dopo stamattina,pensavo non avresti più aperto bocca.” Dissi

Sospirò “Mi sono lasciata prendere la mano. A volte capita,quando si parla di recitazione e quant'altro. Ma è solo per questo,diciamo...lavoro,che sono entrata nella discussione,nient'altro.”

Penso che più di convincermene,cercasse di convincere se stessa di quanto detto.

“Certo,certo. Comunque ora grazie a te,ho un copione e una trama da creare entro domani. Sai,non sono molto bravo a scrivere per 'intrattenere' un pubblico così vasto. La mia storia potrebbe spaventare i bimbi più piccoli.” Dissi,imitando un fantasma e cercando di avere un tono macabro.

“Sfodera le tue conoscenze,voglio proprio vedere cosa sai fare.” Mi disse con quel suo solito sguardo pungente.


***


“Sono tornato!” Dissi,avvertendo Natsumi del mio ritorno a casa.

“Oh,ciao Akito come va?” Mi chiese.

Era seduta davanti al tavolino a sfogliare una rivista,con la tv accesa.

“Ma tu non hai nessuna vita sociale sorella?” Gli dissi poggiando la cartella al suolo e sdraiandomi sul divano.

“Spiritoso. Comunque ti va il riso al curry per cena?” Mi chiese.

“Certo.” Risposi. Stavo ancora pensando alla trama da dover scrivere e al fatto che Kurata si fosse 'esposta' così con gli altri. Non che non ne fossi felice,anzi,speravo davvero che il Festival Culturale,in qualche modo,l'avrebbe spinta ad aprirsi.

“Hey Natsumi,devo scrivere una storia per il progetto del Festival,hai qualche idea?” Le chiesi.

“Una storia? Mmmh.. Non so, potresti parlare di una storia d'amore tra alieni,oppure tra un gatto e un uccello.”Disse

Non risposi neanche,la mia espressione parlava da sola. Alla fine mi alzai e salii in camera mia a cambiarmi,dopo di che decisi di uscire.

“Io esco a fare due passi!” Dissi avvertendola.

“D'accordo ma non fare tardi,ritorna per cena” Mi disse di rimando.

Ero per strada,non avevo la più pallida idea di cosa inventarmi per il film. Kurata aveva detto - un genere che possa affascinare tutti a prescindere dall'età – ma non avevo la minima idea di cosa scrivere.
Andai verso il centro,pensando. Il Festival Culturale era una occasione per stare insieme e non fare lezione,e gli altri anni non mi ero impegnato tanto al fine di ottenere un buon risultato. Dopotutto vincere contro le altre sezioni non mi importava minimamente,questa volta però sentivo che dovevo impegnarmi,volevo fare del mio meglio per far in modo che anche lei si sentisse bene.

Tornando a casa mi accorsi di aver preso una direzione del tutto differente,della quale non conoscevo praticamente nulla. Ero così sovrappensiero da non accorgermi neanche delle strade che prendevo. Continuai a camminare,guardandomi in giro,quando arrivai davanti ad una villa. Era immensa,gigantesca,dalla visuale che avevo dall'esterno potevo scorgere un lago,non tanto grande,ma abbastanza. E poi c'era tanto verde,alberi e piante di ogni genere da sembrare di essere in una foresta. Il paesaggio era tanto bello,quanto surreale,da chiedermi se fossi ancora in Giappone.
Guardando quell'enorme villa in stile occidentale,mi venne un idea per la trama. Nella mia mente i pensieri prendevano posto fino a formare un puzzle.
Era una trama un po' folle e anche leggermente spaventosa,ma per la prima volta avevo voglia di scrivere.
Dopo essere riuscito ad uscire da quel 'labirinto' di cunicoli mi affrettai a tornare a casa.

Ci lavorai per l'intera serata,prendendo una pausa solo per la cena. Il mattino seguente la trama e il copione erano pronti.

Arrivai a scuola,mancava tanto al Festival 'ufficiale',ma tutti si stavano dando da fare.
Entrato in classe mi sedetti al mio banco. Non avevo ancora visto Kurata quella mattina ma ero di certo convinto che non si sarebbe mai lasciata sfuggire un'occasione in cui recitare,a prescindere il fatto della sua reputazione e di quello che potevano pensare gli altri.
E infatti entrò in aula al suono della campanella. La nostra responsabile,la professoressa Mitsuya,dopo aver fatto l'appello,chiamò i ragazzi incaricati di scrivere copione e trama.

Le trame degli altri erano altrettanto elaborate,abbastanza,per averci lavoro in un solo giorno. Una di queste proponeva uno sceneggiando a sfondo triste e malinconico.

Parlava di una famiglia composta da tre persone. Madre e due figlie. La mamma di questa famiglia era stata ricoverata in ospedale,perchè cagionevole,dopo il parto della seconda figlia. Da allora la prima figlia ha dovuto badare alla casa,alla sorella più piccola e a tutte le spese che comportava,dovendo abbandonare gli studi. Considerava la sorella come la fonte del problema.
Era davvero triste,e pensavo che se l'avessimo messa in scena gli spettatori nella sala avrebbero cominciato a piangere.
Un altra delle trame raccontava della vita di una giovane idol,che viene 'trasportata' senza volerlo,in un modo alternativo. Un misto di fantasy e avventura.

La trama di Kurata era molto ben studiata. Il titolo era : Neve D'acciaio.
L'ambientazione era in un prossimo futuro. Nel 2199/1 l'umanità iniziò la produzione di androidi,erano essenziali per la vita umana,e senza di loro non riuscivano a vivere.
Dopo ottant'anni di ibernazione,Len Crawford apre gli occhi.
La piccola androide Antique è ancora al suo fianco,pronta a servirlo. Ma è obsoleta,se paragonata a Neo Model,automa di ultima generazione,le cui capacità intellettive superano di gran lunga quelle dell'uomo. Eppure senza quell'essere umano tormentato e fragile,Neo Model non sarebbe mai stato creato.

Era davvero ben fatta,cosa che mi stupì considerato il tempo che aveva avuto per scriverla.
Credo che l'intera classe fosse stupita. Ero davvero convinto che se avessimo scelto questa trama,il risultato sarebbe stato un successo.

Infine fu il mio turno. La trama della mia storia era incentrata su Hiroto Suzuhara.
Un normale ragazzo di quattordici anni,ma che,per alcuni episodi durante il periodo di scuola elementare,aveva deciso di non eccellere in nulla nonostante le sue capacità.
Un giorno i genitori perdono la vita in un incidente stradale e lui rimane solo. Vista l'incapacità dei parenti di volersi prendere cura di lui decide di voler vivere da solo e occuparsi di se stesso. Tornato a scuola un suo compagno,Okamura,lo picchia per aver rifiutato una sua compagna,Tamami. Hiroto si sente solo e debole tanto da tentare il suicidio,avendo paura però,non riesce a tagliarsi i polsi.
Si rende conto poi,di avere anche un fratello,scomparso sei anni prima,il quale era l'unico membro della sua famiglia rimastogli. Contatta così un investigatore privato a cui chiede aiuto per ritrovarlo. Dopo un mese di indagini,le informazioni in possesso di Sakuma, indicano che prima di sparire,Masato,fratello di Hiroto,era partito con un'amica,Miwa Nakagawa,figlia di una famiglia benestante,la quale possedeva molte ville. Masato aveva anche la ragazza: Mako Sonoda,la quale era sparita con loro.
Dopo aver parlato con la madre e il padre di Miwa,Hiroto e Sakuma scoprono qualcosa riguardo alla sparizione dei tre dal nonno della stessa.
Vi era un'altra villa,sconosciuta al resto della famiglia,dove lui,essendo uno scienziato,faceva ricerche e esperimenti sulle piante. Aveva provato più volte a raggiungere la propietà, ma non c'era mai riuscito.
Hiroto,con l'aiuto della mappa che il vecchio Nakagawa gli aveva consegnato,era partito alla ricerca di Masato. Dopo tre giorni in cui si era perso nella foresta,'incontra' una ragazza. Apparentemente della sua stessa età,vestita con un kimono bianco e tremendamente somigliante a Mako,la ragazza del fratello,sei anni prima.
La ragazza lo fa accomodare in una sontuosa villa,dove Hiroto incontra la signorina Miwa e il fratello Masato,ormai ventenni. La ragazza in kimono,afferma di avere vent'anni e di essere lei stessa Mako Sonoda. In realtà,Mako è morta affogata nel lago sei anni prima. E quella è la reincarnazione del suo odio.
All'inizio Masato non riconosce Hiroto,per via delle erbe-droga,coltivate all'interno della proprietà dal nonno di Miwa,ma poi si rende conto chi è quel ragazzino e lo invita ad andarsene,a salvarsi.
Alla fine Hiroto scopre che furono proprio Miwa e Masato ad uccidere Mako,a gettarla nel lago dopo una brusca litigata,indotta dalle delle erbe-droga. Infine la signorina Miwa si toglie la vita,mentre Masato viene ucciso da Mako e lei stessa poi incendia la villa.

Nell'aula c'era silenzio. Penso fossero sorpresi,anche Kurata lo era anche se non lo dava a vedere.

Per quanto tutte le quattro trame fossero ben curate,una sola poteva essere rappresentata e alla fine andarono al 'ballottaggio' le trame create da me e Kurata.
Ma prima che gli altri potessero accendere una discussione sulla quale scegliere,lei si mise in mezzo.

“Penso che la trama da realizzare dovesse essere quella di Hayama.” Disse,poggianta con la schiena al muro accanto alla lavagna. Era calma,composta.
“Nessuna delle nostre due trame ha il genere che avevamo deciso all'inizio. Ma credo che meriti di essere girata. Sono convinta che se dovesse essere 'trasmessa' sarà un grande successo,con il quale potremmo anche vincere. Non posso assicurarvelo certo,ma siete disposti a lavorare su questa trama? Sta a voi decidere.” Aggiunse infine.

Non pensavo potesse puntare tutto sulla mia trama,questo mi sorprese.
Alla fine la classe si disse d'accordo,pronta ad impegnarsi per la realizzazione di questo film,per girare le scene de:
La villa dell'Acqua.

“Ragazzi sia chiaro,per realizzare un film ci vogliono molti collaboratori,molte persone e anche molto tempo. Noi non abbiamo certo tutto questo. Quindi vedete di lavorare bene,dobbiamo riuscire a finirlo entro i prossimi dieci giorni,in modo da poter poi aggiungere gli effetti dopo le riprese.” Disse seria.

La classe era in subbuglio,tutti elettrizzati per questo progetto.
Io e Kurata stavamo parlando della scenografia e altri dettagli tecnici,le raccontai di quella misteriosa villa e così decidemmo di visitarla dopo la scuola.
All'improvviso la porta si aprì. Tutti si voltarono per vedere chi fosse quello che li avesse disturbati,avremmo dovuto scegliere i ruoli a momenti e nessuno voleva certo perdere tempo.
Fu uno shock per la maggior parte delle ragazze della mia classe. Credo che mancasse loro poco per svenire del tutto. Erano pronte per un professore o il direttore ma non certo pronte per ricevere nella nostra classe un idol di tutta fama: Naozumi Kamura.

Chapter Eight
L'arrivo inaspettato e la scelta degli attori: Naozumi e Kurata come partner?




“Salve a tutti,piacere,io sono Kamura Naozumi e da oggi frequenterò la vostra sezione.” Disse sfoderando un sorriso,il quale mandò in subbuglio la controparte femminile della classe.
Non so perchè,ma non mi convinceva per niente,quel sorriso stampato in faccia,mi dava l'impressione di essere solo una maschera.

Con queste poche parole aveva anche scatenato l'antipatia di alcuni ragazzi,e il tutto pochi secondi dopo il suo arrivo.
L'agitazione di poco prima era sparita lasciando spazio al caos totale.
La professoressa cercava di tenere a bada la folla scalmanata di ragazzi anche se con pochi risultati.
“Ci siamo” pensai,”sta per scoppiare”.....
“Volete finirla una volta per tutte?!” Disse. Lo sapevo,la sua poca pazienza è crollata.
Alle sue parole quasi tutti smisero di parlare,mi chiesi se avessero più paura di Kurata che della nostra insegnante. Anche Kamura gli aveva puntato gli occhi addosso.
“Sakai* ha ragione ragazzi,bisogna calmarsi. Come stavamo dicendo poco prima,abbiamo poco tempo per le riprese e dobbiamo ancora dare i ruoli. Forza ricominciamo la discussione,sedetevi.” In aiuto venne Tsuyoshi,credo che anche lui fosse sorpreso di vedere uno come Kamura nella nostra classe,ma non tanto da farsi abbindolare come le ragazze.

La classe si calmò,e tutti tornarono al proprio posto. Kurata e io lasciammo il posto ai rappresentanti,che sintetizzarono il nostro progetto e la trama da girare al nuovo arrivato.

“Ricapitolando,Haruka,Suzuki e Mio-san si occuperanno degli effetti che dovranno essere aggiunti alla fine,Shizuni sarà la costumista,Kinoshima la truccatrice e Kotobuki la parrucchiera,Kozuki il montatore e Kitamura l'assistente al montaggio. Il cameraman sarà Shinichi Akira,cugino di Mori-kun,che ha accettato di darci una mano. Kimini invece sarà il tecnico del suono mentre il compositore,Akai. Il ruolo del regista e dello sceneggiatore è assegnato a Akito Hayama.” Disse Inoo,uno dei rappresentanti.

Il ruolo del regista e sceneggiatore,avrei dovuto immaginarlo,dopotutto era stata scelta la mia trama da realizzare.
Kurata non disse nulla,esaminava la situazione.

“Ora occupiamoci di dare le parti. Ci sono tre gruppi di attori,quelli generici,le comparse e i protagonisti. I primi non hanno molte battute e recitano solo per un lasso di tempo limitato. I personaggi sono Tamami,Okamura,Sakuma,i genitori di Suzuhara,alcuni parenti,i genitori e il nonno di Miwa. Le comparse invece sono le persone presenti al funerale dei genitori di Suzuhara e i poliziotti che portano via il corpo del signor. Nakagawa.
Mentre i personaggi principali,come sapete,sono Suzuhara Hiroto,Mako Sonoda,Miwa Nakagawa e Masato Suzuhara.

Dopo aver deciso chi interpreterà i ruoli degli attori generici e delle comparse,si passò subito alla decisione dei protagonisti.

“Emh....ecco” Cominciò una mia compagna,la stessa che la mattina prima era sull'orlo di piangere davanti al banco di Kurata.
“Io penso che la parte di Hiroto...del protagonista principale,dovrebbe andare a Kamura-kun” Aggiunse poi.

Lo sapevo,sapevo che qualcuno avrebbe detto una cosa del genere. Non ero contrario,visto che avevamo nella nostra classe un idol,esperto nel recitare,tanto valeva 'usarlo' al massimo. Era come un asso nella manica. Oltretutto,sapendo che ci sarebbe stato anche lui,moltissime altre ragazze avrebbero fatto la fila per poter entrare. Due piccioni con una fava. Kurata pensava la stessa cosa,infatti non disse nulla.

“Per me non ci sono problemi,se per voi va bene,sarei onorato di impersonare una parte importante come quella di Hiroto.” Disse

Di nuovo quella sensazione. Credevo davvero che stesse recitando una parte anche in quel momento.

“Se siete tutti d'accordo allora la parte del protagonista va assegnata a Kamura” Disse il rappresentante.

“....Il ruolo di Miwa Nakagawa va a Kawashima,mentre quello di Masato a Daiichi Yuki.” Tutti si videro d'accordo.

“Ora assegniamo la parte più importante del film,la coprotagonista,Mako Sonoda...”
“Ecco io....” Disse Kamura all'improvviso,alzando la mano e interrompendo Inoo.
“Io penso che la parte di Mako vada assegnata a quella ragazza la in fondo” Aggiunse poi, indicando Kurata.

Non se l'aspettavano. Credo che nessuno si aspettasse che Naozumi Kamura volesse avere come partner Kurata. Credo che neanche lei se lo aspettasse. Io invece non mi sorpresi più tanto,primo perchè non la smetteva di fissarla,credo che avesse qualche mira su di lei.
E secondo perchè anch'io avevo pensato la stessa cosa.
Kurata era perfetta per impersonare Mako.

Molto probabilmente alcune ragazze della classe avrebbero voluto controbattere ma prima che potessero farlo,successe qualcosa di ancora più sorprendente. I ragazzi e qualche manciata di ragazze si videro d'accordo con Kamura.
“Penso anch'io che quel ruolo dovrebbe andare a Sakai. Fin dall'inizio è stata lei a lavorare sodo per questo piano e grazie a lei anche noi ci siamo sentiti più coinvolti,si è visto il suo impegno fin dall'inizio e credo che senza la sua presenza il nostro progetto sarebbe stato un fiasco totale.” Disse Tsuyoshi dando voce ai pensieri miei e degli altri.

Poco dopo la mettemmo hai voti.

Era fatta,pro o contro,alla fine vinse la maggioranza,la parte di Mako era stata affidata a Kurata.

Chapter Nine.

Visita alla villa : La location del film o il luogo di una possibile morte?



Alla fine la campanella suonò. Quel giorno le 'lezioni' duravano solo mezza giornata.
Kurata rimase al suo banco,mi avvicinai.

“Sorpresa?” Chiesi,quella situazione mi divertiva,vedere lo stupore sul suo viso non era certo cosa da tutti i giorni.

Lei non rispose,alzò lo sguardo verso di me.

“Ti stai divertendo?” Mi disse. Più che una domanda credo fosse una conferma.

“No,cosa te lo fa pensare?!” Risposi,cercando di trattenere le risate.

Uscimmo dalla classe,diretti alla misteriosa villa in cui mi ero imbattuto il giorno prima.
Eravamo al cancello della scuola,quando sbucò da dietro l'angolo.

“Ciao. Volevo presentarmi meglio,dopotutto noi dovremmo lavorare insieme. Che ne dici?
Ti va un gelato?” Le chiese,ignorandomi completamente.

“Mi spiace,ma ho da fare. Abbiamo poco tempo e dobbiamo andare a visitare la location dove dovremmo girare....speriamo.” Disse ricominciando a camminare.

In effetti aveva ragione. Avevo scritto la trama e il copione basandomi su quella villa,se il proprietario,chiunque fosse,non ci avrebbe permesso di girare lì,sarebbe stato un guaio,avremmo dovuto abbandonare l'idea de: La villa dell'Acqua.

“Allora che ne dici se vengo anch'io? Sarò il protagonista,devo farmi un'idea sul luogo in cui reciterò.” Disse.

Facevo fatica a sopportarlo,ed era appena arrivato. Figuriamoci ad avercelo in classe.

“Fa come ti pare. Per me non c'è problema. Ma ti prego,smettila di recitare la parte dell'idol tutto rose e fiori con le fan. Qui non c'è nessuna telecamera in grado di riprenderti. Oltretutto questa tua 'maschera' mi fa venire la nausea.” Disse voltandosi solo di un quarto,facendo intravedere il suo sguardo e il sorriso ironico che, molto spesso, sfoggiava sulle labbra.
“Una cosa te la concedo però...sei un ottimo attore.” Aggiunse.

Per un attimo Kamura mi sembrò spaesato,forse intimorito dal fatto che qualcuno si fosse accorto della sua impeccabile recitazione. Ma quell'attimo non durò molto,infatti si riprese quasi subito.

“Bhè,non si sa mai che ci segue,sai. Inoltre... sembra che tu abbia esperienza in fatto di 'nascondere il tuo vero io,questo significa forse che anche tu stai nascondendo una te stessa diversa? Questa non è affatto male...mi piacerebbe conoscere anche l'altra.” Disse con uno sguardo tra l'ironico e il curioso.

“Chissà...”

La discussione finì. Durante il tragitto si alternavano momenti in cui parlavamo delle riprese e momenti di silenzio.

Arrivammo poi davanti alla villa.

Erano rimasti 'abbagliati' come lo ero stato quando l'avevo vista per la prima volta.
Era tutto come il giorno prima. Fantastica e surreale.

Suonammo.

C'era silenzio.

Suonammo.

Nessuna risposta.

Risuonammo ancora.

Niente.

Stavamo per andarcene,rasseganti all'idea. Quando Kurata,all'improvviso,saltò il cancello e corse verso la casa.

La seguimmo senza pensarci due volte,chiedendoci cosa l'avesse spinta a fare una cosa del genere. Forse aveva notato qualcosa che a noi era sfuggito.

La rincorremmo,eravamo davanti la porta principale,era chiusa.
Fece il giro e si fermò davanti ad una grande porta-finestra,non l'avevo mai vista così agitata. Prese lo slancio e si le si lanciò attraverso,rompendola in mille pezzi e riuscendo ad entrare nella villa.

Io e Kamura,come se fossimo le sue ombre la seguimmo.

“Cosa diavolo ti è preso si può saper....” Non riuscii a terminare la frase che mi accorsi che era accasciata a terra accanto al corpo sofferente di un uomo.

“Akito chiamo un ambulanza...sbrigati!” Mi urlò.

Presi il cellulare e senza pensarci due volte feci la telefonata,mentre lei e Kamura davano una mano a quello che probabilmente era il proprietario dell'abitazione.

L'ambulanza arrivo dopo qualche minuto,soccorrendo l'uomo.
I medici dissero che anche noi avremmo dovuto andare,Kurata era piena di graffi,non seri,ma sanguinavano. Oltretutto eravamo stati noi a soccorrerlo,così salimmo sull'ambulanza. Per tutto il tragitto ci tenemmo in disparte senza proferire parola,mentre i medici cercavano di salvare la vita a quel poveretto.

In pochi minuti arrivammo all'ospedale,l'uomo era fuori pericolo,ci dissero.
Ma questo non significava che stesse bene.
Soffriva di infarto.
Era ancora incosciente,ma Kurata volle restare. All'improvviso arrivò mia sorella,aveva l'affanno. Probabilmente aveva corso da casa fino a lì in tutta fretta.

“Natsumi che ci fai qui!” Le dissi.

“ Ho saputo che eri all'ospedale,che ti è successo!” Mi disse,riprendendo fiato.

“Sta calma sorella,io sto bene. Abbiamo soccorso un uomo che è stato male.” Le spiegai.
Tirò un sospiro di sollievo. A noi si avvicinò Kurata.

“Salve,sono Kurata una compagna di classe di Hayama. Piacere.” Disse

Kurata all'apparenza sembrava una ribelle,scontrosa e tosta. Tosta lo era il più delle volte,ma era anche altrettanto gentile ed educata.

“Oh...Piacere io sono Natsumi,Akito mi ha parlato tanto di te sai?” Disse

“Ma che vai dicendo...” Dissi sospirando.

Si avvicinò anche Kamura.

“Hey...ma tu sei Naozumi Kamura!!!” Disse sorpresa,ma con gli occhi che le brillavano dall'emozione.

“Piacere,sono un loro compagno di classe” Disse sorridendo e stringendole la mano.

Sospirai e scossi la testa. Rassegnato all'idea che avrebbe continuato a recitare per sempre. Era proprio la sua vocazione.

Arrivò poi il medico che si era occupato dell'uomo.
Kurata se ne accorse subito e andò verso di lui per chiedere notizie.

Il dottore disse che soffriva di cuore e che doveva operarsi al più presto. Ora era sveglio e chiedeva di vederci.

Bussammo,questa volta con risposta.

“Avanti.”

Entrammo.

Sembrò sorpreso di trovarsi davanti dei ragazzi che frequentavano il liceo,ma poi la sua espressione mutò,accogliendoci ed invitandoci a sedersi,con un sorriso.

“E quindi siete stati voi a salvarmi. Vi ringrazio molto,non so come avrei fatto se voi non foste stati li.” Disse

“Ci dispiace di non essere accorsi prima. Eravamo davanti alla sua proprietà da qualche minuto e non ci siamo accorti di nulla.” Disse Kurata.

Non l'avevo mai vista così preoccupata.

“Ma stai scherzando? E' grazie a voi se ora sono qui. Vi devo la vita,non credo che riuscirò a ricambiare una cosa del genere in tutta la durata che mi rimane.” Disse.
“Comunque ditemi,come vi chiamate...” Aggiunse poi

“Piacere io sono Kurata” “Io Akito Hayama” “Naozumi Kamura” Rispondemmo.

“Piacere a voi io sono Takeshi Gojyo,ma potete chiamarmi Take.” Disse

“Sono contenta che stai bene Take!” Disse Kurata,era un sorriso di sollievo,non glielo avevo mai visto. Era vero che non sorrideva molto,ma c'era qualcosa....non so,qualcosa di strano.

“Già anch'io!” Disse stirandosi,anche lui come un felino.

“Ma a proposito,come mai eravate davanti casa mia ragazzi?” Chiese.

“...Bhe il fatto è che la nostra scuola sta organizzando il suo Festival Culturale e la nostra classe ha deciso di girare un film. La tua casa sembrava la location adatta. Quando l'ho vista la prima volta sono ne sono rimasto affascinato. E' su quella base che ho scritto la sceneggiatura.” Dissi,rispondendo così alla sua domanda.

“Ma è fantastico! Sapete,anch'io adoro recitare. Tempo fa facevo l'attore,ma ormai mi sono ritirato dal mondo dello spettacolo. Potrei leggere la trama che hai scritto? Mi piacerebbe molto!” Disse sorridendo.

Anche se aveva da poco avuto un infarto,non sembrava per nulla preoccupato. Anzi al contrario era spensierato come un ragazzino piccolo senza alcun problema.

Gli dessi la sceneggiatura e quando finì di leggerla ne rimase molto soddisfatto.
Era la prima volta che qualcuno più grande di me,fuori dalla scuola,che aveva fatto l'attore e quindi conosceva molte cose in quell'ambito,trovasse bella e originale la mia trama. Non lo feci a vedere più di tanto,ma quel complimento mi fece davvero piacere.

“Allora ragazzi,non posso che darvi la buona fortuna. Mi avete salvato e quindi vi sarò riconoscente a vita. Inoltre vedo che abbiamo molti punti in comune,come la recitazione e l'essere circondato da belle donne..” Sorrise,dando un occhiata a Kurata. “Vi farò girare il film nella villa”

Fantastico. Quella era la seconda bella notizia della giornata.

“...anche se vorrei avere anch'io una piccola parte...” Sembrava quasi dispiaciuto.

“Ma che dici,stai male, tra poco dovrai operarti non puoi certo lasciare l'ospedale.” Disse Kurata,non lo dava a vedere ma mi ero accorto che era davvero preoccupata.

“Sta tranquilla,mi rimetterò presto. Non morirò per così poco. Ho la pellaccia dura io..sai! Comunque sta calma,stavo scherzando. Non potrei mai soffiare la parte a dei ragazzi.
Purtroppo sono confinato qui in ospedale ancora per un po'. Farò l'operazione domani,nel pomeriggio e dopo dovrò restarmene qui per un po'. Ma penso di riuscire a vedere almeno la fine delle riprese. Mi raccomando,mettetecela tutta,recitate al massimo,divertitevi... e non distruggetemi la casa. D'accordo??” Disse,di nuovo sorridendo,consegnando però le chiavi della proprietà in mano a Kurata.

“Mi fido di voi al cento per cento....E mi fareste un favore? Potreste chiamare qualcuno a far riparare il vetro della grande finestra?”




Ci fermammo con Take per tutto il pomeriggio. Chiacchieravamo del più e del meno.
Nonostante la differenza di età eravamo amici,anche perchè la maggior parte delle volte,il suo carattere assomigliava molto a quello di un bambino. Era una persona fantastica e mi rese molto felice il fatto che fosse salvo. Davvero,davvero felice. Lo pensava anche Kurata,ne ero certo.

Kamura se ne era andato da un po',Natsumi era tornata a casa prima per preparare la cena. Io camminavo con Kurata.

“Sei rimasta piuttosto colpita da Take vero? Non ti avevo mai visto così agitata. E' davvero una bella persona,sono felice che stia bene.” Dissi,per quanto -stia bene- non era ancora la parola giusta.

“Ho una strana sensazione quando sono con lui. Non l'ho mai provata prima d'ora. E' dolce e gentile,ma c'è anche molto amore e rispetto. Non so come spiegarlo. Con lui riesco a dimenticare tutti i problemi che mi assillano, e i sentimenti negativi che provo.
Questa cosa mi è successa solo con un'altra persona...”

La guardai....

“Con te!” Disse,sorridendomi ancora. Non era il sorriso ironico che aveva di solito. Era simile al sorriso che le avevo visto,quella notte,sotto quel gazebo giallo all'interno del parco.

Era fantastica.

“Bene,allora io vado. Dobbiamo mettercela tutta,mi raccomando.” Disse.

“Si! Ce la metteremo tutta...E tu sta tranquilla,Take ce la farà. L'hai sentito anche tu no? Quel tipo ha la pellaccia dura!” Le dissi,percependo,non so come,la sua preoccupazione e cercando di tranquillizzarla.

Annui per poi sparire nell'arancio bruciato della sera.

Chapter Ten
Hanno inizio le riprese: L'apparizione di Mako,la solitudine di Take e il sospetto di Akito.



Il giorno seguente ci presentammo tutti alla villa la mattina presto.
La giornata prima avevo avvertito tutti della location del film e avevo spiegato dove si trovava.
Dovevamo iniziare a girare subito o non ce l’avremmo fatta a montare le scene e aggiungere gli effetti prima della prima.
Come avrei scommesso lei era già sul posto,aspettando il nostro arrivo.
“Era ora” Disse.
Era impaziente di cominciare. E anch’io.
“A che ora sei arrivata si può sapere?” Chiesi,sapendo comunque già la risposta.
Lei infatti non rispose,ma sfoggiò il suo sorriso ironico. Il primo della giornata.
Dopo aver aspettato i pochi ritardatari aprimmo la villa. Kurata aveva le chiavi che Take le aveva consegnato il giorno prima.
A quel pensiero mi venne in mente anche il fatto che quel pomeriggio avrebbe dovuto fare l’operazione. Auguravo con tutto il cuore che tutto filasse liscio. Sarebbe stato davvero ingiusto se fosse successo qualcosa di spiacevole,inoltre non sapevo come l’avrebbe presa Kurata. Scacciai via questi pensieri negativi quando entrammo tutti nella villa.

La prima volta,quando ci eravamo praticamente introdotti nella proprietà, non avevo avuto ne il tempo ne il pensiero di guardarmi in giro. E ora che potevo farlo in assoluta tranquillità rimasi esterrefatto della bellezza di quel posto. Da fuori avevo una panoramica totalmente differente,e,nonostante questo,era una villa mozzafiato,ora che ero dentro mi sorpresi molto.
Il termine ‘bellissima’ non rendeva minimamente l’idea.
Dal piccolo cancello che ci aveva permesso di entrare alla villa il giorno prima,si accedeva alla proprietà,dopo una ventina di metri sorgevano le mura della casa.
In quei passi,prima di arrivarci all’abitazione,ammirai il meraviglioso giardino. Cespugli di rose e camelie da per tutto,anche a delimitare i confini di quella meraviglia.
Il boschetto e il lago che avevo intravisto qualche giorno prima,erano situati vicino alla porta d’entrata alla villa e poi continuavano sul retro. Dopo aver ammirato l’interno sarei corso immediatamente a dare un occhiata.

La porta d’entrata era grande e finemente lavorata in legno. Su entrambi i lati,vi erano due colonne ioniche che sembravano sorreggere il balcone del piano di sopra.

L’interno era molto lussuoso e ben curato. Le scale erano al lato d’estro ricoperte da un tappeto rosso. Da queste si accedeva al piano superiore dove vi erano le camere,enormi e lussuose camere. Il salone,la cucina e tutto il resto dell’abitazione erano fantastici. Dopo un sopralluogo accurato mi diressi verso l’esterno. A condurre a questo c’erano le grandi porte-finestre. Uguali a quella che Kurata aveva infranto il giorno prima.

Fantastico,quella location era perfetta.

C’erano così tanti alberi da sembrare di essere in una foresta vera e propria,il lago era al centro di questa foresta di colori,che andava da molteplici tonalità di verde a leggere sfumature dorate,il sole mattutino rendeva il tutto simile ad un quadro,uno splendido dipinto.

Anche gli altri erano molto sorpresi da quel posto,stupefatti.

Ero così preso da quella visione che non mi accorsi che si erano tutti riuniti.

Quando mi unii agli altri,Kurata si stava presentando decentemente al cugino di Mori.
Aveva accettato l’offerta di aiutarci con il film e aveva anche portato con se alcuni amici,in caso servisse aiuto.

“Piacere. Io sono Sakai,ma preferirei mi chiamassi Kurata. Ti ringraziamo davvero tanto per il lavoro che svolgerai.”Disse stringendogli la mano.
“P-Piacere mio. Io sono Shinichi Akira” Disse imbarazzato o in qualche modo intimorito e stringendo la mano a sua volta.

Non so il perché ma era questo l’effetto che Kurata aveva sulle persone,al primo incontro. O ne eri affascinato o intimorito.

Shinichi Akira era un ragazzo di vent’anni,non era molto più grande di noi. Alto,moro e occhi verdi. E di fatti aveva attirato l’attenzione delle ragazze.
Mi chiesi chi, fra lui e Kamura, era più dongiovanni.

Alla fine presi il posto di Kurata e dissi anch’io due parole,essendo lo sceneggiatore e il regista anch’io dovevo fare la mia parte.

Dopo il mio piccolo discorso,Kurata volle di nuovo prendere la parola. Comunicandoci che aveva parlato con il nostro direttore.

“Per quale motivo avresti parlato con il direttore?” Chiese Tsuyoshi.

“Gli dovevo fare una proposta.” Disse

Nessuno aggiunse nulla,aspettavano che Kurata dicesse loro qualcosa.

“Gli ho chiesto se potevamo saltare le ‘lezioni’ per qualche giorno,fino a che le riprese non siano finite.” Disse,come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

“Cosa? E lui ha accettato?” Chiese qualcuno.

“Ovvio. Ma lo avete visto?” Rispose.

In effetti il nostro direttore non era come tutti gli altri professori. Anzi,alquanto bizzarro.
Non era tanto alto,quasi tutti gli studenti lo superano in altezza. Inoltre era sempre di buon umore,da tutti gli anni che lo conoscevo non lo avevo mai visto ne urlare ne arrabbiarsi. Lui si occupava anche delle medie e delle elementari collegate alla nostra scuola,quindi la maggior parte degli studenti lo conosceva da molto tempo. E l’idea che avesse accettato la proposta di Kurata non era per nulla impossibile.

Dopo questa bella notizia cominciammo a prepararci. Kurata e Kamura andarono a prepararsi in una delle camere situate al primo piano,accompagnati dalla costumista.

Stavamo cominciando. Gli altri portarono l’attrezzatura e il resto fuori. Dove avremmo girato la prima scena,in quella foresta surreale.

Dopo alcuni minuti Kurata e Kamura ci raggiunsero.
Kurata era fantastica. Come Mako indossava un kimono bianco e portava i capelli sciolti.
Kamura indossava dei normali pantaloni ed una camicia.

Dopo aver spiegato bene la prima scena ai due cominciammo.

Hiroto si era perso nel bosco e sfinito cade a terra,quando incontra Mako per la prima volta.

Mentre giravamo la scena,mi resi conto che anche se Kurata aveva detto di interessarsi alla recitazione,ne io ne tanto meno gli altri l’avevamo mai vista recitare. Mi chiesi se fosse brava,se aveva davvero del talento per la sua passione.

Quando arrivò il suo momento di entrare in scena,rimanemmo incantati.

Il vento artificiale faceva fluttuare i suoi capelli rossi,si era posizionata dietro un albero e interpretava la sua parte alla perfezione,in quel momento lei non Kurata ma bensì Mako Sonoda.

E poi la sua battuta …



“Un ospite?...Benvenuto.”



Tutti rimasero sorpresi,Shinichi,Kamura,io e anche tutti gli altri. Non ci aspettavamo una cosa del genere. Era davvero fantastica.

“Cosa succede? Non andava bene?” Chiese

“N-No andava benissimo,complimenti!” Dissi riprendendomi

Avevo visto giusto. Lei era perfetta per impersonare Mako.

Andando avanti a girare,ognuno di noi era sempre più coinvolto e ansioso di continuare.

Continuammo con le riprese,anche se alla fine dovemmo smettere per preparare il pranzo.

Era inutile affollarsi tutti in cucina quindi facemmo a gruppi.
Del pranzo ci occupammo io,Kurata,Kamura e Tsuyoshi.

“Sei stata fantastica,dico davvero. Ci hai sorpresi tutti. Complimenti” Disse Tsuyoshi facendo i complimenti a Kurata. “Anche tu Kamura.” Aggiunse poi. “Come ci si aspetta da un idol come te.”
“Grazie. Comunque Ohki ha ragione sei stata davvero molto brava. Sei un'attrice nata.” Disse Kamura.

Kurata sembrò sorpresa. Gli altri pian piano si stavano avvicinando a lei,e forse questo la spaventava un po’.

“…Comunque il fatto che interpreto Mako è anche merito vostro. Grazie.”

La sua espressione,come il suo tono di voce si addolcì alla pronuncia di quelle parole.
Il fatto che si stava pian piano avvicinando al gli altri mi rendeva davvero felice,ma nonostante questo,provavo una strana sensazione.
Ero abituato ad essere io il suo unico appiglio...che stessi diventando geloso?
Scacciai quei pensieri. No,non poteva essere. Se Kurata stava legando con gli altri non poteva che essere una cosa fantastica.

Durante il pranzo non facemmo che chiacchierare e scherzare.
Shinichi e Kamura continuavano a fare conquiste,penso che ormai fosse diventa una sfida semiufficiale.

Dopo il pranzo ricominciammo a girare. Lavorammo bene,e alla fine decisi che per quel giorno bastava.

“Basta così” Dissi

“Ma perché,cosa c’è che non va. Abbiamo ancore molte ore di luce.” Mi fece notare Shinichi

“No. Per oggi basta. Continueremo domani.” Dissi,chiudendo la discussione.

Alcuni,anche se controvoglia,mi assecondarono e mentre gli altri toglievano di mezzo le attrezzature io entrai in casa.

Quell'enorme casa,lussuosa e bellissima,ma davvero enorme per un solo uomo.
Tutto quello spazio,quelle camere,quel giardino immenso. Mi chiesi se Take si sentisse solo.

A distogliermi dai miei pensieri fu Kurata.

“Perché hai interrotto le riprese così presto?” Chiese

“Perché l'attrice non era del tutto concentrata.” Risposi

Nella sala c'era silenzio. “Vai.” Dissi “ E quando torni dimmi come sta.”

Kurata non se lo fece ripetere due volte e corse subito a cambiarsi.

“Grazie...davvero” Mi disse,mentre si allontanava.

Mi ero accorto che era preoccupata. Le sue emozioni erano cambiate pian piano che si faceva pomeriggio inoltrato.

“Va da Take vero?” Mi chiese una voce alle mie spalle.

“Già.” Risposi

“Mi chiedo cosa sia.” Disse

“Cosa?!”

“Quella sensazione che ho quando li guardo insieme!”

“Me lo chiedo anch'io,sai!?” Dissi “Anche se la trovo famigliare”
Anche Kamura se ne era accorto. Aveva avuto la stessa sensazione che avevo provato io a guardarli insieme. Gli occhi di Kurata trasmettevano affetto e ammirazione,ma anche del profondo rispetto. Quelli di Take invece un amore profondo,una dolcezza infinita e una fiducia completa. Era come se questi sentimenti volessero racchiuderla in una soffice bolla in grado di proteggerla da tutto.

Quelle sensazioni erano molto famigliari. Già,sono le stesse che ogni persona al mondo dovrebbe provare.

“Quei due sembrano proprio...padre e figlia.” Dissi alla fine.


Chapter Eleven

Una serata in famiglia,il ritorno di Take e la fantastica coppia di attori.





Quella sera ero in camera mia,quando la mia finestra venne colpita da dei sassolini.

“Vuoi rompermi la finestra?” Chiesi

“Se questo serve a farti affacciare si. E' da più di mezzora che sono qui sotto.” Disse

“Potevi suonare no?...Comunque,cosa c'è?!” Chiesi curioso

“Mi hai detto tu di dirti se Take stava bene.” Mi rispose.

“Bhè deduco dalla tua presenza e dal tuo sorriso che sta benissimo.” Dissi.

Quando sorrideva contagiava chiunque gli fosse intorno e infatti cominciai anch'io a sorridere.

“Già!” Disse. “Hanno detto che deve restare in ospedale ancora altri sei o sette giorni però.” Rispose.

“Capisco. Comunque il pericolo è cessato. Sta tranquilla. Ora che hai intenzione di fare?” Chiesi

“ Non so. Penso che prenderò qualcosa da mangiare qui in giro. Sai dirmi dove c'è del cibo mangiabile?” Mi chiese.

Sospirai.

“Forza entra. Tra poco dovremo cenare anche noi. Natsumi sta preparando la cena,e non gli dispiacerà di certo dover aggiungere un piatto in più. Anzi,per come è fatta,sicuramente ne sarà felice.”

Dopo molteplici insistenze,riuscii a farla entrare.

“Hey Natsumi potresti aggiungere un posto in più per la cena?” Gli urlai

“Mh? Abbiamo ospiti per caso? E' Tsuyoshi? Era da tempo che non veniva a cenare da noi.” Mi urlò di rimando,non accorgendosi che ormai eravamo in cucina anche noi.

“No. Non è lui. E non mi urlare nelle orecchie.” Dissi,sbirciando cosa aveva preparato per cena.

Appena si voltò rimase sorpresa della presenza di Kurata.

“Ma tu sei la ragazza di ieri! Benvenuta. Accomodati.” Disse mia sorella con il sorriso sulle labbra.

“Vi chiedo scusa per essermi presentata così all'improvviso.”Disse

“Non preoccuparti. Tra poco tornerà anche nostro padre,così ceneremo tutti insieme.” Aggiunse Natsumi

“Noi andiamo in camera mia,chiamaci quando è pronto.” Dissi

“D'accordo” Mi disse in risposta.

C'era uno strano tono malizioso sia nella sua voce che nei suoi occhi,mi vennero i brividi solo al pensare a cosa stesse immaginando...

Entrammo in camera mia,non era tanto grande ne tanto piccola.

Il letto era praticamente sotto la finestra,appoggiati ai muri della stanza c'erano i mobili,una scrivania ed un televisore. Davanti a quest'ultimo era posizionato un piccolo divanetto a due posti. Di certo non era come le lussuose camera di Take,ma era altrettanto accogliente,camera dolce camera.

“Mi piace come l'hai 'arredata'.” Disse

“Ah si??” Chiesi mettendomi comodo sul divanetto.

“Calcola che la mia camera ha solo un letto e una scrivania. Ma dopotutto non ci passo molto tempo.” Disse

Il suo tono non era triste per di più nostalgico,forse ripensava alla sua vecchia camera,ma non volli approfondire così cercai di cambiare argomento.

“Sei stata davvero fantastica oggi. Penso proprio che il film sarà un successo.”

“Già,lo penso anch'io. Inoltre,mettercela tutta nel fare le cose che ti piacciono è davvero fantastico. Ti da più soddisfazione...una soddisfazione che non provavo da tempo....Grazie...”

“A me? Io non ho fatto proprio nulla,se tu. Sei sempre stata tu. Sai,penso che tu stia cercando di trattenerti,che anche tu,come Kamura,stia recitando una parte.

Ma perchè non provi ad impersonare Kurata? Non avere paura di affezionarti alle persone.

L'hai visto con i tuoi occhi no? In poco tempo stai allargando la tua cerchia e le persone si stanno avvicinando sempre di più a te. Non mandarli via,devi....”

Bussarono alla porta.

“Si? Avanti!” Dissi

“Ciao Akito,Natsumi mi ha detto che abbiamo un ospite stasera,volevo presentarmi. Inoltre dice di scendere perchè la cena è pronta.”

Era mio padre appena tornato dal lavoro.

Kurata si alzò e andò a presentarsi.

“Piacere,io sono Kurata. Mi rincresce essere piombata così all'improvviso.” Disse

“Nessun problema stai tranquilla,io sono Fuyuki Hayama,il padre di Akito. Spero ti troverai bene” Disse sorridendo.

Scendemmo e la cena trascorse molto bene,tra chiacchierare e risate. Mio padre e Natsumi trovavano molto divertente prendermi in giro,raccontando a Kurata ogni singola cosa che combinavo quando ero un neonato.

Questo non mi divertita per niente. Anzi cominciavo davvero ad innervosirmi.

Si fece notte fonda e feci un pezzo di strada inseme a Kurata.

“Non era necessario che mi accompagnassi.” Disse

“Lo so.”

“Comunque mi sono divertita. Hai davvero una bellissima famiglia sai?”

“Già.”

Arrivammo ad un bivio,lì ci salutammo.

“Ora che Take sta bene,esigo la tua massima concentrazione. Nessuna preoccupazione e nessun problema. Dovrai interpretare Mako alla perfezione.” Dissi “Questo è un ordine del regista!”

“Si,signore! Ci vediamo,a domani!”



L'indomani ci presentammo tutti alla villa e continuammo le riprese.

Tutti svolgevano il proprio lavoro al massimo. Era davvero un ottimo ambiente.

La settimana passò così,fino a quando,finalmente,Take fu dimesso dall'ospedale.

Quando lo vidi tirai un sospiro di sollievo.

“Ciao ragazzi! Allora come sta andando? Fila tutto liscio?” Chiese

E' già,stava bene. Era allegro come sempre,senza pensieri e senza preoccupazioni. Spiritoso e divertente come se non fosse successo nulla.

“Ohh,vedo che avete riparato la finestra.”

“Ci ha pensato Kurata,subito dopo le prime riprese.” Disse Kamura venendoci incontro.

“Capisco. Allora sono ansioso di vedervi all'azione.” Disse con un sorriso a trentadue denti.

“Bene allora andiamo.”

“Scena 60...Azione!”



In quella scena Hiroto va a cercare Mako in giardino,che era in compagnia della signorina Miwa. Il fantasma della ragazza aveva in mano un uccellino...



“Un uccellino?”

“Si! Poverino era così piccolo!”


Vedendo quella scena Hiroto si chiede se Mako avesse anche un lato gentile.



La scena va avanti,e tutti fanno attenzione. Take assisteva all'interpretazione di Kurata in assoluto silenzio,credo ne fosse sorpreso e stupefatto.

“Mako seppelliamolo...e ricopriamo la buca con dei fiori.”

Queste erano le battute di Kawashima,che interpretava Miwa.

“No Miwa. Non nella terra...Nel lago.”

Mako cominciava a ricordare...

Dopo che Miwa corse via entrò in scena Hiroto.

“Signorina Mako. Vuoi fare una tomba per l'uccellino? Vuoi una mano?”

“Hiroto”


Le emozioni di Hiroto cambiavano...

Pian piano...ho sempre meno paura di questo fantasma.

“Signorina Mako,ascolta...Portiamo mio fratello dal dottore,te ne prego.”


“Stop! Buona,complimenti ragazzi!!” Dissi.

Ormai erano giorni che continuavamo a girare e tutti si erano abituati a quell'ambiente.

Mentre io parlavo con Shinichi e Kamura veniva travolto dalle ragazze della mia classe Kurata si era tolta dalla scene e parlava con Take.

“Sono contenta che tu sia tornato. Credo proprio che tu sia felice di ritornare nella tua casa,invece di stare incollato ad un letto di ospedale.” Disse

“Già,non puoi capire quanto! Ma parlando d'altro. Sei davvero un'attrice fantastica,non pensavo avessi tanto talento ragazza! Hai mai pensato di fare dei provini?!” Disse

“B-Bhe ecco io no. Non...Comunque anche gli altri hanno del talento sai?....Comunque grazie davvero,mi fa piacere che ti piaccia la mia interpretazione. Ora vado,tocca di nuovo a Mako entrare in scena.” Disse

Kurata era davvero contenta che Take fosse tornato a casa,glielo si leggeva in faccia. Ma quando recitava non pensava a nulla. Lei era Mako e basta. Credo fosse questo quello che chiamano 'talento',pensai.

“Hiroto...sai che io..sono sprofondata nelle acque di questo lago sei anni fa?”

“Hai sofferto?”


Mako in quel momento si volta e abbraccia Hiroto. E lui si rende conto che era molto più fredda dell'uccellino di qualche attimo prima.

“Hiroto?...”

Hiroto stava piangendo.

“Sei morta annegata...Mi dispiace.”

“Sei un ragazzo gentile...Il mio corpo è fatto di solo odio e tristezza sono debole nei confronti di chi è gentile.”

“Anche tu hai un cuore gentile!”


Kurata era fantastica,ma dovevo ammettere che anche Kamura era davvero bravo.

Dopotutto lui era abituato a recitare,ma la sua interpretazione era davvero sorprendente...
"che coppia quei due..." Sentii sussurrare

-coppia-

Non ne capii il motivo ma quella parola cominciava,in qualche modo,a darmi fastidio. Come l'immagine di loro due assieme.

“No,io non ho niente del genere”

“Si-Signorina Mako lì è pericoloso..Ah”


In quella scena Mako volteggiava sull'acqua,ovviamente avremmo aggiunto dopo i dovuti effetti speciali. Dopotutto non eravamo una vera e propria troupe con macchinari e attrezzi vari,dovevamo fare del nostro meglio con quello che avevamo.

“Signorina Mako...se ti senti sola,io rimarrò accanto a te. Quindi lascia liberi di andarsene mio fratello e la signorina Miwa.”

“Questo non posso farlo...”


“Stoooop! Andava bene complimenti!”

Erano stati fantastici,davvero.

“Per oggi basta. Bene ragazzi,domani dovremmo girare la scena più importante. Ovviamente l'incendio non sarà vero,ma darà l'impressione di esserlo. Fortunatamente...aggiungerei dire. Anche se comunque dovremmo aggiungere gli effetti anche in questa scena. Fate del vostro meglio. D'accordo?” Dissi ad alta voce.

Fantastico. Procedeva tutto per il meglio. L'indomani avremmo girato la scena di punta del film,e anche se ci rimanevano molti interni da girare,avevamo tempo.

“Si,ne sono certo! Sarà un vero successo!”


Chapter Twelve
La stramba signora in kimono : Joggin,incendio...fine delle riprese?!



Era mattina presto,quella notte avevo dormito poco. Ero eccitato per la scena dell'incendio che avremmo dovuto girare e così finii per alzarmi prima del previsto.

Non era tanto presto,erano più o meno le 6:30,però mio padre aveva lavorato sino a tardi il giorno prima e mia sorella quel giorno non aveva lezioni,non volevo svegliarli.

Alla fine decisi di allenarmi un pò. Per via delle riprese e di altri impegni,avevo trascurato molto il karate,dovevo tenermi in forma. Una corsa mattutina di certo non faceva male.

Indossai una tuta e uscii,attento a non fare troppo rumore.

Il sole era già sorto e l'aria fresca e mattutina riempiva i miei polmoni. Era davvero piacevole,stavo bene.

Sorpassai la casa di Take,sorridendo,dopo alcune ore ci saremmo tutti incontrati lì per la scena di punta,ero davvero emozionato.

Alla fine arrivai in centro ed entrai nel parco. Mi fermai a bere da una fontana e quando alzai lo sguardo vidi il gazebo. Il gazebo dove,per la prima volta,avevo visto il suo sorriso.

Sorrisi al ricordo del nostro ' primo incontro'.

Per tutto quel tempo,non c'era stata nessuna ragazza in grado di farmi perdere così la 'razionalità'. Anzi,tenevo il genere femminile piuttosto a distanza. Mentre con lei era stato diverso,fin dall'inizio.

Dopo essermi rinfrescato un po',cominciai a percorrere la strada del ritorno,si avvicinava l'ora dell'incontro con gli altri.

La giornata era già cominciata,chi andava a lavoro,chi restava a casa a sbrigare le faccende e i soliti studenti mattinieri che cominciavano ad andare a scuola con quasi un ora,un ora o mezza di anticipo. Mi chiesi come potessero fare una cosa del genere.

Stavo correndo in direzione di casa,quando qualcosa,o meglio qualcuno,colpì la mia attenzione.

Una donna,sui trentacinque,quarant'anni,mi passò accanto.

Indossava un kimono tradizionale,decorato,all'angolo sinistro,con alcuni disegni,che la mia mente identificò come fiori.
La tinta unita del kimono era di un giallo chiaro,mentre l'obi* era di un arancio non troppo forte,quasi rosato.

Le maniche del kimono erano lunghe,segno che la donna era nubile.**

Il suo portamento era elegante e camminava facendo piccoli passi.

La sua acconciatura però,era molto stravagante,a differenza dell'abbigliamento non troppo appariscente.

In Giappone era normale vedere donne con indosso il kimono,ma la sua pettinatura era davvero molto strana e originale,potevo tranquillamente dire che era molto più stravagante della shimada-mage.***

Mi sembrò quasi di vedere qualcosa muoversi all'interno di quella originalissima e stramba acconciatura.

Ma guardandola avevo una strana sensazione di deja-vu.

Quella donna colpì molto la mia attenzione,non solo per via dell'acconciatura,ma della sensazione che provavo nel vederla.

Non so,sembrava triste. Sembrava provasse dolore,ma non fisico,più che altro sentimentale se non psicologico.

Si accorse del mio sguardo e chinando il capo in segno di saluto sorrise. Sembrava un sorriso nostalgico,come se nel vedere me rivedesse qualcun altro. Ripensasse a qualcun altro.

Ricambiai il gesto di saluto e la vidi andare via per la sua strada.

Tornato a casa,mi accorsi che mia sorella era già in piedi e che anche mio padre si era alzato.

“Akito,finalmente. Ma dov'eri finito!?” Mi chiese Natsumi

“Mh? Ah ero andato a fare jogging,ultimamente ho trascurato un po' troppo il karate,volevo allenarmi un po'.” Dissi.
Stavo ancora ripensando alla stramba signora in kimono.

“D'accordo,ma se non ti muovi non rischi di fare tardi?” Mi chiese,indicandomi l'orologio.

In effetti se non mi muovevo rischiavo davvero di arrivare in ritardo. Mi ricordai all'improvviso dell'incendio,delle riprese,dimenticandomi automaticamente della signora-stramba corsi a prepararmi. Dopo un paio di minuti scesi e senza neanche fare colazione mi diressi da Take.

“Ciao! Io vado!” Urlai già fuori dalla porta.

“Ma...la colazione! Akito!” Cercò di dirmi Natsumi

“Non ho fame!!” Urlai.

In realtà avevo un leggero languorino,sopratutto dopo la corsa mattutina che avevo fatto,ma ero troppo emozionato e troppo in ritardo per fermarmi a fare colazione.

Arrivai alla villa,ovviamente Kurata era già sul posto e anche Take era sveglio,erano in giardino,a fare colazione.

“Buongiorno!”

“'Giorno!”

Il tavolino era pieno di cose che avrebbero fatto gola a chiunque,e il mio stomaco cominciava a reclamare.

“Siediti ce ne è per tutti!” Disse Take sorridendo.

Sorrisi e mi sedei.

“Ma gli altri?” Chiesi

“Non sono ancora arrivati.” Mi rispose Kurata.

Riuscivo a vedere l'eccitazione nei suoi occhi. Non vedeva l'ora di cominciare a girare.

“Cosa? E io che pensavo di essere in ritardo!” Dissi.

Mangiammo in pace. Chiacchierando del più e del meno.

Vedendo Kurata così a suo agio,e il comportamento con Take,mi venne in mente lo strano sospetto che giorni prima affollava la mia mente.

Mi misi ad osservarli con più attenzione. Sembravano proprio padre e figlia.

Dopotutto poteva anche essere,Kurata mi aveva parlato della sua situazione familiare,della madre e di Misako. Ma non mi aveva detto nulla riguardo suo padre.

Mi chiesi se la mia teoria fosse fondata.

“Hey,ti sei imbambolato?” Mi chiese Take

“Eh? No! Tranquilli. E' solo che stanotte non ho dormito molto bene e quindi ho sonno. Non vedevo l'ora di girare.”

Mentii. Bhe,che non vedevo l'ora di girare era vero,però non avevo sonno.

Preferii comunque 'mentire' ,tenendo quelle mie supposizioni per me.

“Ti capisco,io non partecipo alle riprese e sono comunque emozionato. Scommetto che sarà fantastico. Non vedo l'ora di assistere alla prima.” Disse Take,con gli occhi che gli brillavano.

“Già concordiamo con lui anche noi!” Disse una voce alle nostre spalle.

A noi poi,si aggiunsero Kamura e Tsuyoshi.

“'Giorno ragazzi!” Disse Take.

“Buongiorno!” Risposero i due.

In quella settimana,nel tempo da cui avevamo cominciato le riprese,Kamura si era,diciamo...sciolto. Ovviamente faceva sempre l'idol rose e fiori con le nostre compagne di classe e con chi incontrava. Ma con noi sembrava volesse essere se stesso.

Mi venne da ridere nel pensare al fatto che sembrasse davvero se stesso sulle scene,mentre recitava.

Che sembrasse se stesso mentre si nascondeva tra mille maschere,impersonando altre persone. Forse come ragionamento era un po' complesso,e forse anche un po' contorto.

Il fatto che comunque stesse sempre con Kurata e che loro formavano una 'coppia',anche solo per la stessa passione e per lo stesso talento nel recitare,cominciava davvero ad infastidirmi.



Dopo l'arrivo di tutti,finalmente cominciammo a preparare il tutto.

Era un impresa piuttosto difficile fare in modo che il fuoco sembrasse vero,dopo avremo dovuto aggiungere i dovuti effetti anche a questa splendida scena.

Il fatto che l'incendio non fosse autentico però,mi fece sentire un po' più rilassato. Il fatto che Kurata non corresse nessun pericolo e il fatto che avremmo potuto girare quella scena altre volte,nel caso qualcosa sarebbe andato male,mi fece tirare un sospiro di sollievo.

Infatti,se il fuoco sarebbe stato vero,avremmo potuto girare la scena solo una volta.

Non avremmo avuto opportunità di sbagliare,nessun margine d'errore.

Comunque il fatto che l'incendio fosse finto non avrebbe influito su Kurata e Kamura,ne ero sicuro.

Loro avrebbero recitato come se il fuoco fosse stato vero,come se fosse la loro unica possibilità. Come se quel fuoco avrebbe veramente raso al suolo quella villa.

...Cominciammo.

La tensione era percettibile....palpabile...

La scena cominciava quando Hiroto si accorge del fuoco proveniente dalla proprietà.

Questo corpo...è l'incarnazione del mio odio.

“Signorina Mako!! Tutto questo perchè...?! E mio fratello?”

“Lui e Miwa sono rimasti dentro...ormai sono bruciati.”

“Non può essere...Questo incendio...è opera tua?


C'era silenzio. E la risata,quasi trattenuta,di Mako riecheggiava.

"Signorina Mako!?"

“Quei due...li porterò via perchè li amo.”


Le lacrime di Hiroto cominciavano a farsi largo fra i suoi occhi.

“E io?”

“Tu...Non ti porterò via...perchè ti amo.”

VIVI!


Ormai Hiroto piangeva...

La persona che più di ogni altra desiderava vivere...eri tu! Signorina Mako!

Queste erano le parole che prendevano vita nella mente di Hiroto,che alla fine cade in ginocchio,tenendosi stretto al kimono bianco di quel fantasma.

“Le erbe medicinali stanno bruciando...Vattene! Non devi respirare questo fumo! Ora posso farti uscire dal bosco”

“Signorina Mako...”

“Va.”


Hiroto si allontana dalla villa e da Mako. Il fantasma sparisce e Hiroto cammina da solo nella foresta.

Signorina Mako...Signorina Mako. Fratello. Tutti quanti...Ora posso pensare che finalmente siete liberi...?”

Hiroto comincia a sentirsi male...

Sono stanco...ho respirato troppo fumo...e mi sento scoppiare la testa...

“Anche il fumo di quelle strane erbe avrà qualche strano effetto?”

No. Non devo addormentarmi! Devo riflettere ancora sull'accaduto...La Signorina Mako sarà riuscita a raggiungere la luce...?


Hiroto cade a terra...

O il fatto che il suo cadavere sia ancora laggiù...non glielo rende possibile?

Signorina Mako...!

“Io non ho alcun posto dove tornare...”

Avresti potuto...portarmi via con te...

“Portami con te...Signorina Mako...”


Il corpo di Hiroto giace,privo di sensi,a terra.

Quanto tempo avrò dormito?

“Eh? Io...dunque...che cosa stavo facendo?”


Al suo risveglio Hiroto ha dimenticato...

Ma certo! Io...sono venuto a cercare mio fratello!!

Beh? La mappa...il mio zaino...Poco male visto che mi ero già perso,non mi sarebbero serviti.


Hiroto ricomincia a cercare...

Devo cercare il lago.

Passo dopo passo... continua ad andare avanti, quando accadde ...



“Un ospite...? Benvenuto...”



Il silenzio riecheggiò ancora per alcuni minuti,quando alla fine partirono gli applausi.

La scena era stata conclusa ed era stata da mozzare il fiato...





Edited by jasey humpy - 15/6/2012, 22:30
 
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jasey humpy
view post Posted on 10/6/2012, 11:14




Pubblicato Captiolo 1
 
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jasey humpy
view post Posted on 10/6/2012, 20:38




Pubblicati Capitoli 2-3-4
 
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jasey humpy
view post Posted on 12/6/2012, 19:57




Pubblicati 5-6-7
 
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°°°Pazza@Fra°°°
view post Posted on 13/6/2012, 12:38




Ma che bella! L'ho letta tutta d'un fiato! Scrivi davvero bene,complimenti! Mi piace molto anche la fantasia nel cambiare tutti i caratteri.. Davvero bella! Spero nel continuo :D
 
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jasey humpy
view post Posted on 13/6/2012, 16:46




Ti ringrazio davvero Pazza@Fra per aver commentato. E sono davvero contenta che ti piaccia. Aggiornato con i capitolo 8-9-10 xD
 
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jasey humpy
view post Posted on 15/6/2012, 21:32




AGGIORNATI CAPITOLI 11-12
 
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vally0692
view post Posted on 28/8/2012, 17:02




che mmmeraviglia... la contiinui vero?? *-* scrivi davvero benissimo!
 
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jasey humpy
view post Posted on 28/8/2012, 17:23




Davvero?? Ma ti ringrazio davvero tanto. Ok, d'accordo. Aggiorno subito con i capitoli 13-14-15.
In tal caso, la ff completa di tutti capitoli è presente QUI

EDIT:
Guarda, ora come ora non mi fa modificare la discussione D: Se ti interessa puoi leggere i prossimi capitolo qui: cliccami :woot:
 
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vally0692
view post Posted on 28/8/2012, 21:03




aaah sii che bellooo!!! graziieeee ora me la leggoo!
 
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Alice C
view post Posted on 6/10/2012, 19:40




Bellissima!!!!
 
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10 replies since 9/6/2012, 21:40   245 views
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