NATALEIl
Natale in Giappone è considerato una
festa “romantica” da trascorrere insieme al proprio partner e i regali, infatti, vengono scambiati tra innamorati che, di solito, vanno a cena fuori per festeggiare.
Questo diversa visione del Natale è causata dal fatto che il 70% dei giapponesi è ateo, per cui non vede il Natale come una ricorrenza religiosa, ma è una festa che hanno importato dall’Occidente ed è diventata un’occasione commerciale. Inoltre, pur risultando una festa ufficiale nazionale, la gente va tranquillamente al lavoro e a scuola anche il 25 dicembre!
Il cibo più “tipico” di questa festa, comunque, è la
Torta di Natale o
Kurisumasu Keki, farcita con panna e decorata a tema. Questo è uno dei pochi alimenti natalizi entrati attualmente a far parte della tradizione: tutte le pasticcerie o i grandi magazzini preparano un gran numero di torte di Natale e sperano di venderle almeno entro il giorno dopo.
Il 25 dicembre, infatti, è l’ultimo giorno per i festeggiamenti dedicati al Natale e anche gli addobbi, gli alberi e le decorazioni scompaiono in gran fretta, perché dal 26 cominciano i preparativi per la festa del nuovo anno.
CAPODANNOIl
Capodanno (Oshogatsu) in Giappone è una festa molto importante, in cui si compie l’”
hatsumode”, ossia si va a pregare per un felice Anno Nuovo in un tempio scintoista. Il primo dell’anno si trascorre in famiglia dove si brinda con un particolare tipo di sake che si chiama “
otoso”.
Ci sono varie tradizioni che riguardano la fine dell’anno e l’inizio dell’anno nuovo. Vediamone alcune:
Il mese di dicembre è l’ultimo mese dell’anno e anche il mese in cui si sistemano le “faccende” in sospeso per poter iniziare bene l’anno nuovo, come per esempio saldare i propri debiti e non trascinarli nel nuovo anno (produrrebbe una cattiva fama).
Molto importante è l’usanza del
susuharai (letteralmente significa “togliere la polvere, la fuliggine”), che anticamente era la grande pulizia annuale delle statue buddhiste nei templi, mentre ora nelle case è la tradizionale pulizia delle abitazioni a fine anno, un po’ come le nostre “pulizie di primavera”, o di Pasqua! La polvere e lo sporco del vecchio anno non devono essere presenti nel nuovo, perché in un posto pulito è più facile che arrivi la buona fortuna. Se è possibile è di buon auspicio anche rinnovare il guardaroba, ed indossare qualcosa di nuovo, come un bel kimono!
La fine di dicembre è il periodo indicato per spedire le cartoline d’auguri per l’anno nuovo, chiamate
nengajo, in cui, oltre ai saluti convenzionali come “Buon Anno Nuovo” (Akemashite omedetou gozaimasu) si aggiungono notizie recenti su se stessi o i buoni propositi che si vogliono attuare.
La sera della vigilia si mangiano i
toshikoshi soba, spaghetti di riso che simboleggiano la lunga vita, in pratica il piatto che ha lo stesso significato delle nostre lenticchie! La mattina del primo giorno dell’anno si beve il
fukucha, il thè della buona fortuna, un thè verde servito con un’albicocca conservata in salamoia in ogni tazza (dai tempi antichi si riteneva che thè ed albicocca tenessero lontana la tristezza); il
toso, un particolare sake aromatizzato con varie erbe e spezie (pepe, ginger, cannella, rabarbaro, ecc.) che da un punto di vista simbolico è ritenuto allontanare le malattie, da un punto di vista medico stimola la digestione e la circolazione sanguigna.
Il primo dell’anno è molto atteso dai bambini, i quali ricevono dai parenti e dai genitori dei soldi; la quantità è basata sull’età del bambino. Questa usanza è chiamata
otoshidama.
Fonti:http://www.sognandoilgiappone.com/feste-to...le-e-capodanno/http://www.youkosoitalia.net/2008/12/23/ch...le-in-giappone/http://www.bianconatale.net/tradizioni-di-...ale-in-giappone