Un giorno speciale, Long shot

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Alice C
view post Posted on 24/7/2011, 19:02




UN GIORNO SPECIALE

“Accidenti, é tardissimo!”.
Elena, 25 anni appena compiuti, frequentava da un paio di settimane un corso di specializzazione di moda e, visto che la sua vita é monotona, é in ritardo come al solito. Ma non sa che quel giorno qualcosa in quella sua vita cambierà. Ma andiamo con ordine. Dopo essersi preparata in tutta fretta, uscì di casa e si precipitò di corsa verso l’edificio dove si teneva il corso. Arrivata ad un incrocio prese ad attraversarlo, quando a metà strada le caddero tutti gli appunti.
“Accidenti. Ci mancava anche questa adesso!” disse.
Era così impegnata ad imprecare che non si accorgeva dell’auto che si avvicinava a folle velocità verso di lei. All’improvviso si sentì spingere via. Nel momento in cui riaprì gli occhi, si ritrovò davanti quelli azzurri dello sconosciuto e ne rimase come ipnotizzata.
“Tutto a posto?”, le chiese lo sconosciuto con un vago accento inglese, ma lei non rispose. “Ehi, ci sei?”.
“Eh?... Ah si, sto bene grazie. Mi hai appena salvato la vita” rispose Elena. Poi diede uno sguardo all’orologio e disse: “Oddio, é tardissimo. Scusami ma devo andare. Grazie ancora!”.
“Aspetta…” disse lui, “…dimmi almeno il tuo nome!”.
Ma lei era già scappata via. Poco dopo al corso incontra Caren la sua migliore amica.
“Si può sapere dove sei finita? E’ mezz’ora che ti aspetto!” le chiese.
“Scusami. Non sai che giornataccia. C’é mancato poco che morissi.” Rispose Elena. “Cosa?!”
“Già. Se non fosse stato per quell’uomo, a quest’ora non starei qui a parlottare con te”.
“A proposito di giovani eroi…”
“No…” disse Elena “…non se ne parla!”
“Dai! Si tratta di un mio amico. Ha 30 anni ed é bellissimo!”
“Se ti piace tanto, perchè non te lo sposi?” le chiese.
“Perchè non é il mio tipo” rispose Caren.
Continuarono su questo tono per un paio d’ore.
Alla fine del corso, Elena corse il più lontano possibile da Caren per evitare altre lamentele sul fatto che alla sua età ancora non aveva un fidanzato. Ma quando uscì in strada, qualcuno la spinse facendola sbattere addosso ad un uomo. Si ritrovarono entrambi per terra e, quando si rialzarono Elena disse:
“Oddio, scusami! Mi dispiace, non volevo. Qualcuno mi ha spinta e…Tu!”
Quando alzò gli occhi vide lo sconosciuto che l’aveva salvata quella mattina.
“Beh, a quanto pare il destino vuole che c’incontriamo così.”.
“Sai, credevo di non vederti più…” disse Elena “…non so neanche il tuo nome”
“Beh, a questo c’é rimedio” rispose “Io sono…”
“Finalmente!” disse una voce alle loro spalle.
Entrambi si voltarono e videro una ragazza venire loro incontro. Elena riconobbe subito Caren.
“Ti stavo cercando per tutto il cortile!” continuò “Mi stavo preoccupando per niente, visto che ti trovo a chiacchierare!”
E all’unisono i due risposero:
“Scusami io…Scusarti tu?...Ma che c’entri?…Guarda che Caren é una mia amica!...Ma tu chi sei?”
“Scusate…” disse Caren “…non vorrei interrompere questo momento idilliaco, ma si può sapere che succede?”
“Caren…” iniziò Elena “…lui é lo sconosciuto di stamattina. Vorrei presentartelo in modo più decente, ma ci hai interrotti mentre stava per dirmi il suo nome!”.
“Magari ci scappava anche un appuntamento” disse Caren.
“Ma che dici! Tu sei fissata.”
“Beh, se vuoi rimedio subito”
Detto questo si avvicinò allo sconosciuto e disse:
“Elena, ti presento David. David ti presento Elena”
“Aspetta. Stai dicendo che l’uomo che mi ha salvato la vita, é un tuo amico?” chiese Elena.
“Precisamente é l’amico di cui ti parlavo prima al corso.”. Rispose Caren.
“Scusate se v’interrompo, ma io non ci sto capendo più niente” disse David.
In quel momento Caren ebbe un’idea folgorante.
“Beh, perchè non inviti Elena a pranzo, così ti spiega tutto?
“Per me non c’é problema” rispose David.
“Cosa! No, no.” Si oppose Elena “Scusami non ho niente contro di te David, ma ho già un impegno.”.
“E dai, che ti costa! Si tratta di un pranzetto, niente di più.”. disse Caren.
“Fallo almeno per un povero straniero come me che non conosce la città” cercò di convincerla David.
E, in effetti, ci riuscì.
“Va bene, va bene. Andrò a pranzo con David.” Acconsentì.
D’altronde come poteva dire di no a due occhi così.
Caren sorrise compiaciuta vedendoli allontanarsi insieme.
“Un altro colpo andato a segno per Caren O’Neil!” disse avviandosi verso casa.
Intanto, i due “piccioncini”, parlavano del più e del meno mentre si avviarono ad un ristorante lì vicino.
“Certo che é strano” disse Elena.
“Cosa?” chiese David.
“Il fatto che tu e Caren siate amici. Di solito quando vede un bel ragazzo perde la testa!”
“Beh, grazie. Così mi lusinghi!” e risero insieme. “Neanche tu sembri una sua amica. Sembri più tranquilla, invece lei é un tornado!”
Elena rise come non mai.
Arrivati al ristorante si sedettero e ordinarono. Continuarono a parlare per tutto il tempo, finché non si accorsero che era scesa la sera. Si avviarono verso la casa di Elena e quando arrivarono decisero che si sarebbero visti ancora.
Il giorno dopo, al corso, Caren era impaziente di sentire com’era andata.
“Allora?” chiese
“Allora cosa?” rispose Elena
“Come cosa? Voglio sapere tutti i dettagli! David é tornato a casa alle 10.00 e non poteva essere che in tua compagnia. Quindi, dimmi tutto!”
“Mi dispiace, ma dalle mie labbra non uscirà nemmeno una virgola!”
“Sei crudele!” disse Caren “Vorrà dire che lo chiederò a David”
La sera stessa, a casa, Caren fa la famosa domanda a David.
“Allora, mio carissimo amico, come é andata la serata con Elena? Vi siete divertiti? Io dico di sì visto che Elena non si é scucita più di tanto.”.
“Scusami Caren, ma non posso rispondere alle tue mille domande. Ho un appuntamento e non voglio fare tardi.”. Rispose David.
“Esci di nuovo con Elena?”
“Se ti fa piacere saperlo, si esco di nuovo con Elena. Ah, non aspettarmi stasera. Forse farò tardi.” Detto questo, uscì di casa e si recò all’appuntamento.
Si videro anche il giorno dopo, e il giorno dopo ancora, finché non trascorse un anno. Man mano che si vedevano, però, i sentimenti di entrambi erano cambiati. Elena si era innamorata di David così come David si era innamorato di Elena. Purtroppo nessuno dei due aveva il coraggio di esprimere quello che provavano, perchè avevano paura di scoprire che l’altro non provava gli stessi sentimenti.
Ma proprio quando Elena aveva trovato il coraggio di rivelare tutto a David, accadde qualcosa di imprevisto.
Sembrava un giorno come gli altri. David aveva invitato Elena a fare un giro al parco. Lei
stava per aprir bocca per rivelargli tutto, ma lui la bloccò parlando per primo:
“Elena, devo parlarti.” Disse.
“Ti vedo preoccupato. Qualcosa non va?” chiese lei.
“No, niente. E’ solo che…”
“Solo che…?”
David si passò la mano tra i capelli.
“Dai non tenermi sulle spine!” disse Elena. “Aspetta non mi dire! Hai litigato di nuovo con Caren”
“No, stavolta Caren non c’entra niente. Il problema é un altro.”
“Allora dimmi di che si tratta. Lo sai che con me puoi sfogarti. Sei anche fortunato, perchè non sono impicciona come Caren.”. Risero entrambi.
In realtà Elena era felice di quel cambio di programma. Era troppo presa dalla dichiarazione che doveva fare. Invece David, anche se rideva, le faceva capire che in qualche modo era triste, e dopo averlo ascoltato scopri il perchè.
“Elena, sediamoci su quella panchina.”. Si sedettero e continuò:
“Come tu ben sai, il corso di specializzazione é finito già da qualche mese.”
“Beh, si, finalmente! Non ne potevo più.”disse Elena.
“Non sai, però, che io ero qui solo per fare compagnia a Caren, finché non fosse finito il corso e lei non fosse tornata a casa a Los Angeles insieme a me.”
A quella dichiarazione, Elena si rabbuiò.
“No, non lo sapevo. Caren non me ne ha mai parlato, e non capisco come ha potuto non farlo.”.
“Te lo dico io il perchè. Caren ha cambiato idea. Ha deciso di rimanere qui perchè non poteva lasciarti. Purtroppo io non posso restare qui con lei. Mi sono goduto solo una vacanza. Il mio lavoro mi aspetta e non posso restare a lungo in Italia.”.
Elena aveva le lacrime agli occhi, ma abbassò la testa per non farle vedere a David.
“Quindi te ne andrai?” gli chiese
“Si” rispose
“E…a quando la partenza?”. Cerco di avere un tono allegro, ma non le riuscì un granché.
“L’aereo parte domani mattina alle 8:00.”
Rimasero in un silenzio di tomba per qualche minuto, finché David non si alzò dalla panchina.
“Credo che sia ora di tornare a casa. Su andiamo, ti riaccompagno.” Disse avviandosi.
“David?”
David si voltò, Elena gli corse incontro e lo abbracciò.
“E’ meglio che ci lasciamo qui. Non preoccuparti per me, conosco la strada. Voglio solo dirti addio. Mi mancherai.” Detto questo, fuggì via prima che David potesse vedere le lacrime che le rigavano il viso.
“Anche tu mi mancherai, piccola mia” disse, e si avviò verso casa.
Quando Elena arrivò a casa, salì di corsa in camera sua e si buttò sul letto piangendo a dirotto. Pensò per tutto il tempo a quello che David le aveva detto. Lo amava troppo per stare senza di lui, ma il giorno dopo sarebbe partito e non l’avrebbe più rivisto. Si addormentò così, con le guance rigate di lacrime e quel pensiero nella testa.
Nello stesso istante, David tornò a casa.
“Eccoti finalmente! Ma cos’ hai? Sembra che tu sia appena tornato da un funerale” chiese Caren.
“Ho detto ad Elena che domani parto” rispose David.
“E… nient’altro?”
“No, non ho potuto dirglielo.”
“Come non hai potuto?” gli urlò Caren.
“Mettiti nei miei panni Caren!” le urlò contro David “Non posso dire ad Elena che la amo. Se lei non provasse per me quello che io provo per lei, ne morirei. E non potrei vivere con il rimorso che lei non mi ama.”.
“Hai ragione, mi dispiace. Questa é la tua vita ed io non devo intromettermi.” affermò lei
“Non preoccuparti, non importa”
Silenzio.
“Allora é deciso. Domani parti” chiese lei.
“Si. Anzi, vado a letto altrimenti domani perdo l’aereo” disse David.
Caren lo seguì con lo sguardo salire le scale.
“Non dovrei dirlo, ma vorrei che quell’aereo domani non partisse.”. Detto questo, andò a letto.
Il giorno dopo, Elena si svegliò in preda agli incubi e con un’idea ben precisa in testa. Avrebbe detto a David la verità, anche se non avesse avuto la risposta che desidera. Guardò l’orologio ed esclamò:
“Oh, no! Sono le 7:45, non farò mai in tempo!”
Si vestì in tutta fretta, uscì di casa e chiamò un taxi.
“All’aeroporto, il più in fretta possibile!”
Arrivata all’aeroporto, controllò di nuovo l’orologio.
“Manca solo un minuto! Devo fare presto.”
Quando arrivò al gate, cercò David, ma non lo vide. Così si avvicinò alla finestra e vide l’aereo con l’uomo che amava, e che non avrebbe più rivisto, decollare. Rimase così, con gli occhi che fissavano un punto nel cielo e le dita appoggiate al vetro, per qualche minuto. Una lacrima cominciò a rigarle la guancia, così fuggi via.
Nello stesso istante David si trovava nel reparto informazioni per sapere il perchè del ritardo del suo aereo. Non aveva chiuso occhio per tutta la notte, così si prese un caffè e torno nella sala d’attesa. In verità, quel ritardo gli faceva piacere. In questo modo avrebbe pensato a cosa sarebbe stata la sua vita senza Elena. Finché non la vide. Era bellissima. Stava fissando un punto nel cielo, una mano appoggiata al vetro. Era contento di vederla. Stava per avvicinarsi, ma si bloccò vedendo una lacrima scendere sulla sua guancia. Poi la vide scappare via. Si sedette a pensare, finché non sentì l’annuncio del suo volo all’altoparlante. In quel momento doveva prendere una decisione che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
Poco più tardi, Elena tornò a casa ancora piangendo. Fuori imperava il temporale ed Elena pensò che il cielo piangesse per farle compagnia. Si accasciò sul divano e si lasciò andare ai singhiozzi.
Aveva appena finito di piangere, quando qualcuno bussò alla porta. Fuori pioveva ancora e non riuscì a vedere dalla finestra chi era. Così si asciugò gli occhi ancora umidi di pianto e andò ad aprire. Rimase a bocca aperta vedendo David, completamente bagnato, fuori la porta.
“Elena, ti ho vista all’aeroporto e ho capito che non potevo partire senza prima dirti una cosa” detto questo, le prese un braccio, l’attirò a se e la baciò.
Quando si staccarono, rimasero a fissarsi per qualche minuto, finché David non disse:
“Io ti amo Elena! Ti amo dal giorno in cui ti ho salvato la vita, senza neanche sapere il tuo nome. Volevo dirtelo, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo.”.
“Perchè non me lo hai detto?” chiese Elena, riprendendosi.
“Perchè ho paura. Si, ho paura che tu non provi i miei stessi sentimenti.” rispose David
“Dovevi farlo, invece. Perchè io ti avrei confessato la stessa cosa!”
“In che senso?”
Elena rise a quella domanda.
“Ma non capisci? Io ti amo, e avevo la tua stessa paura. Ma adesso sappiamo che abbiamo sbagliato entrambi.”.
“Già. Sai, credo che dovremo ringraziare Caren per questo lieto fine.” disse David mentre riportava Elena in casa.
“No. Io ringrazio te per avermi salvato la vita, quel giorno.” disse Elena.
Rientrati in casa, si chiusero la porta alle spalle. Elena finalmente era felice, perchè anche lei aveva trovato l’amore, senza tralasciare un pizzico d’avventura. Che, nelle vite monotone, non guasta mai!

FINE
 
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