Miho Obana ha creato un personaggio bellissimo, non solo come viene rappresentato graficamente ma anche caratterialmente.
Un personaggio “odiato” dalla famiglia, senza nessuna colpa, con un carattere così intoccabile da far paura, con una tristezza che ha dentro, ma che non fa mai vedere e con un cuore magnifico.
Akito è un personaggio che mi attira molto, so anche che non l’ho descritto neanche tanto sufficientemente, ma non riesco ad esprimere bene perché mi piaccia così tanto questo personaggio di carta e matita.
So anche che è molto difficile rappresentare il carattere di Hayama, ma spero che con questa mia fan fiction ci riesca.
Capita molte volte che pensi una cosa e ne scrivi un’ altra perché non sai come far capire bene ai lettori ciò che prova una persona come Hayama che scrive in un diario.
Io mi impegnerò veramente affinché voi lettori che leggete questo vecchio diario possiate provare le stesse emozioni che Akito prova in quei giorni.
So anche che è un po’ “assurdo” che un bambino sappia già scrivere a soli 3 anni, ma vorrei farvi capire che Akito già da allora provava tristezza, odio, dolore, paura di non piacere per le parole che sentiva ripetersi continuamente dalla sorella come ci mostra Miho Obana.
E se la vediamo da questo punto di vista, possiamo dire che già da allora Akito cercò di cavarsela da solo e quindi cominciò anche ad apprendere la dote di saper scrivere, nonostante fosse ancora così piccolo.
Come spero avrete notato infatti, ho cercato di utilizzare un linguaggio infantile ( anche se ho preferito non danneggiare l’italiano con frasi, verbi o parole errate, in modo che non vi venisse difficile la lettura ) e breve.
Buona lettura ^^
Ringrazio le piccole letture che ho ricevuto qui e i vari commenti
Pagine di Ricordi....
2° Capitolo
NOTA: Le cose scritte normalmente sono le pagine di diario.
Dove è scritto con un colore verde è Akito 25enne che parla nel momento che sfoglia il vecchio diario.
Giorno xx Mese yOggi ho subbito di nuovo i suoi maltrattamenti.
Verso sera papà è tornato e gli ha raccontato che ha fatto la brava.
Papà è felice.
Abbiamo fatto come sempre il bagno insieme.
Giorno xx Mese yNatsumi mi ha detto che è colpa mia se mamma non è mai casa.
Che cosa ho fatto?
Giorno xx Mese yOggi dopo una spinta che mi ha fatto cadere dal divano, per la prima volta ho cercato di ribattere, ma lei mi ha risposto che non gli piaccio.
Ha detto che mamma è morta partorendomi ed è tutta colpa mia se manca da casa.
Dice che non piaccio neanche a papà.
Giorno xx Mese yNon so cosa vogliono dire alcune parole di Natsumi.
Ma perché non piaccio a nessuno?
Sono un bravo bambino.
Giorno xx Mese yOggi non ho voluto fare il bagno con papà.
A lui non piaccio.
Giorno xx Mese yMi fa male tutto.
Devo essere forte.
Da quel giorno in poi, mi chiusi totalmente con la mia famiglia.
Nonostante, non capissi cosa avessi fatto di così dannoso, mi chiusi nel mio mondo.
Di li a poco, cessarono anche le conversazioni e ogni contatto.
La colpa fu di tutti e tre perché ognuno di loro per i sentimenti che provava, maturò una visione diversa delle cose.2 anni dopo….
Giorno xx Mese yOggi mio padre mi ha portato per la prima volta fuori, che non sia il luogo dove andiamo per il mio compleanno, e siamo andati ad una mostra sui dinosauri.
Non so come, ma mi ha regalato due pupazzi a forma di dinosauro.
Sono bellissimi.
Al ritorno da questa mostra mio padre cercò di farmi parlare e magari ridere raccontandomi che i gassometri della mia città fossero delle uova di dinosauro.
Io da bambino ingenuo gli credetti, fin quando non raccontai tutto a Tsuyoshi che mi prese in giro..
Ciò mi portò a pensare che mio padre mi raccontò una bugia e i miei dubbi cominciarono ad aumentare.
Natsumi continuò comunque sia a maltrattarmi fin quando un giorno mi spiegò al suo modo perché non gli piacevo…Giorno xx Mese ySono venuto a sapere perché mamma manca da casa.
L’ho uccisa io.
Così dice Natsumi.
Spero che vi sia piaciuto e che continuerete a sfogliare insieme ad Akito questo vecchio diario ^^ aspetto le vostre recensione che siano positive o negative.
