Mi chiedo sei sei tu,la volta che non sbaglio più.., ~Io sto con te,con il cuore sto con te~

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~Sakura~
view post Posted on 4/7/2012, 14:13




[QUOTE=°°°Pazza@Fra°°°,2/7/2012, 20:13 ?t=51303875&st=0#entry358714631]
CITAZIONE
Io e Josh andammo a prendere i pop corn per tutti e mentre facevamo la fila, lui cominciò ad attaccare bottone con le ragazze in fila come noi.

Menomale aveva la ragazza...... <_<


CITAZIONE
Aveva dei capelli color pece e degli occhi che cambiavano colore in base al tempo.

Che razza di stregoneria è mai questa?! :O

CITAZIONE
Io,però, mi lasciai sfuggire un piccolo ghigno di cui nessuno si accorse. Avrei voluto dirgli “parla per te”, ma non potevo.

Io l'avrei fatto... sai che soddisfazione... buahhahah! Lasciando tutti a bocca aperta!!


CITAZIONE
[...] e prima, quando Nicole ha detto che ha scelto Sana il nome del suo personaggio nello sceneggiato e che il nome che aveva scelto le ricordava molto il nome di una persona molto importante per lei, ti sei fermato. Akiko è molto simile ad Akito, si sbagliano solo per una lettera. Magari sono solo coincidenze.. ma, mi chiedeveo, se tu..”

Seh seh coincidenze... povero scemo xD


 
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°°°Pazza@Fra°°°
view post Posted on 4/7/2012, 20:32




Ahaha non è Josh ad avere la ragazza, ma Nate.. e per quanto riguarda gli occhi sarebbero cangianti.. ad una mia amica cambiano in base al tempo.. Il prossimo capitolo è in lavorazione :D
 
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°°°Pazza@Fra°°°
view post Posted on 10/7/2012, 19:19




CITAZIONE

Capitolo Sesto.

La vigilia di Natale.



“C-cosa? Tu-tu conosci Sana?” Mi domandò il mio amico,stupefatto dalla mia rivelazione.
“Si,la conosco. Molto bene.” Dissi con tranquillità.
“Non può essere.” Affermò sbigottito.
“E’ difficile da credere, ma è la verità.”
“Tutto questo tempo a parlare di Sana, della sua vita. E tu non hai mai detto nulla. Non ti capisco. Perché? Perché tenerci nascosta una cosa del genere? Ci conosci da Marzo e non hai mai detto nulla su di te! Perché? Prima ci nascondi la causa della tua mano mal funzionante e ora questo. E lo dici con tanta serenità. Sostieni che io sia il tuo migliore amico. Non pensi avrei dovuto saperlo? Shay lo sa?”

Il suo tono non era più impressionato.. Più che altro direi.. Arrabbiato. Sembrava arrabbiato con me per avergli nascosto la verità. Mi faceva male il pensiero che Nate avesse potuto avercela con me.

“Punto primo: Non ho mai detto nulla sulla mia mano o sulla mia vita perché voi non avete mai chiesto. Punto secondo: Se dico che sei il mio migliore amico, lo penso davvero. ”

Pronunciando quelle tre parole, sentì che c’era qualcosa che non andava. Come se stessi dimenticando qualcosa..o qualcuno. Mi sforzai di capire cosa ci fosse di sbagliato nel dire “mio migliore amico”,ma senza risultati; fin quando nella mia mente si focalizzò un volto. Un ragazzo di 15 anni circa, dai capelli castani, gli occhi color nocciola e un paio di occhiali con le lenti rotonde. Tsuyoshy. Mi ero dimenticato di lui. Da quell’ultima telefonata un anno e mezzo fa, smisi di chiamarlo e ogni volta che lo faceva lui o non rispondevo o rispondeva mio padre che gli diceva che non ero in casa. Decisi che appena sarei rientrato, l’avrei chiamato.
Tornai alla discussione con Nate, tralasciando tutti i miei pensieri.
“Tu sei il mio migliore amico qui a Los Angeles.” Puntualizzai.
“Punto terzo: Shay non lo sa e non lo deve sapere così. Non da te.”
Lo guardai.
“Non abbiamo mai chiesto perché abbiamo sempre aspettato che fossi tu ad aprirti con noi. Akito ti ho raccontato tutta la mia vita, tu sai tutto di me!” Il suo tono era sempre più acceso.
“E tu cominci a sapere tutto di me. Ci sono tantissime cose che non sapete, che mi tengo dentro. Ho avuto bisogno di tempo; forse ci ho messo troppo.. ma ora sono qui.. e voglio raccontare tutto quello che c’è da raccontare,se vi interessa.”
Mi guardò e annuì.
“Allora.. come hai conosciuto Sana?”
Gli raccontai tutto. Da quando eravamo due bambini che si facevano la guerra alle elementari, a quando diventammo amici.. a quando diventammo più che amici. Gli raccontai di Naozumi. Di Fuka. Di sua madre. Di mia madre. Della mia famiglia. Gli raccontai perché ci misi così tanto a lasciarmi andare ai ricordi. Gli confidai che non raccontare loro la mia vita a Tokio non era per non farmi conoscere,ma per cercare un distacco da quello che mi faceva soffrire . Gli raccontai tutto e lui fu lieto di ascoltarmi.

“Wow, quante cose hai vissuto Aki” Mi disse.
Non era più arrabbiato con me. Ora era.. felice.
“E chi se l’aspettava che il mio amico Akito stesse con una star famosa!” Ora ci giocava su.
“Ora che mi hai raccontato tutto.. mi sento molto più vicino a te.” Mi confidò.
“Nate.. non dire una parola su quello che ti ho detto. Neanche ad Emma. Devo prima parlarne con Shay. Poi ne parlerò con gli altri.”
“Ok.. hai intenzione di raccontare anche la parte di tua madre?”
“No. Quello solo a Shay.. agli altri solo se me lo chiederanno. Faccio fatica a parlarne.”
“Si capisco. Andiamo altrimenti ci danno per dispersi.”
Ci incamminammo verso la panchina dove erano seduti i nostri amici. Durante il breve tragitto, io e Nate parlammo di tutt’altro che della mia vita. Mi sentivo un po’ più leggero.
“Quanto tempo ci avete messo?! Cominciavamo a pensare che vi avessero rapiti!” Ci rimproverò Emma.
“Abbiamo perso tempo a guardare la partita. Tenete i gelati.”Disse Nate.

Passammo il resto della serata su quella panchina a parlare del più e del meno, ridendo e prendendo in giro Nicole. Era la cosa che io e Josh amavamo di più fare. Shay rimase tutta la serata in silenzio; anche quando un ragazzo si fermò davanti a lei e le chiese se facesse la modella, un modo come un altro per fare colpo, lei restò immobile. Lo liquidò con la sua solita gentilezza e poi tornò nel suo silenzio quotidiano ormai. Se fosse capitato tempo fa, avrebbe cominciato a ridere e probabilmente avrebbe preso in giro il ragazzo dicendogli che era la modella under 17 più pagata del mondo. Ora, invece, era lì. Immobile, come paralizzata, con la testa chinata, i capelli ramati che le coprivano il viso, la mano sinistra che ogni tanto ne portava una ciocca dietro l’orecchio. Non era Shay. E non capivo che le fosse successo.
Tornato a casa, non mantenni la promessa: chiamai Tsuy il giorno dopo .
“Pronto?” Rispose sua madre con tono assopito.
“Signora buonasera! Sono Akito, come sta?”
“Akito ciaoo! Tutto bene! A te, come va?”
“Molto bene grazie.. Disturbo?”
“No, non ti preoccupare.. Ti chiamo Tsuy. Mi ha fatto piacere parlare con te!”
“Grazie signora, anche a me!”
“Akito?” La voce di Tsuy era diventata più grave.. più da uomo.
“Si sono io! Come stai?” Gli dissi con insolita allegria.
“Bene tu?” Mi rispose freddo.
“Bene.. C’è qualcosa che non va Tsuyoshy?”
“E lo domandi?! Non ti fai sentire da un anno e mezzo e tutte le volte che chiamavo io, tuo padre mi diceva che non eri in casa e mi prometteva che avresti richiamato. Ho aspettato per mesi che lo facessi. Poi ho smesso di sperare che arrivasse la telefonata del mio migliore amico e ho smesso di chiamarlo. Non ho tue notizie da un anno e mezzo! Neanche Sana sa niente di te!Sei scomparso! Ho creduto che mi avessi dimenticato..e l’ha creduto anche Sana! Ci hai feriti Akito! E ora chiami, nel bel mezzo della notte, chiedendomi se c’è qualcosa che non va come se non fosse successo nulla? ”

Il fuso orario. Ho dimenticato il fuso orario. E la mamma di Tsuy è stata così gentile da non dirmi che era notte fonda solo per permettermi di parlare con suo figlio.

“Scusami. Hai ragione. Non posso dire nient’altro che scusa. Mi dispiace, davvero. Sono scomparso. Ma non ti ho dimenticato. Non ho dimenticato Sana. Non parlare con voi mi faceva sentire meglio. Ma ho sbagliato. Ora che sento la tua voce, mi sento a casa. Scusa.”

Lui all’altro capo del telefono, piangeva. Lo conoscevo troppo bene.

“Allora Akito.. Quante cose sono successe in quest’anno e mezzo? Qui ne sono successe tantissime!
Il mio amico mi aveva già perdonato. Parlammo per più di un’ora e per me su una chiacchierata ristoratrice. Mi diede la forza per andare avanti.

...Tempo dopo...



"Natsumi, mi passi il sale per favore?” Domandai a mia sorella, seduta davanti a me.
La guardai, ma il mio sguardo venne catturato dal calendario posto proprio dietro di lei. In cucina.
~Domani è il 24 Dicembre. La vigilia di Natale. Il compleanno di Fuka.Il compleanno di mezzo.~
Smisi di fissare il calendario della cucina e ripresi a mangiare.
“Che fa Shay domani?” mi domandò Natsumi.
“Niente. E’ con la nonna.”
“E se la invitassimo qui?Lei e la sua nonnina. E’ una donna così simpatica! Almeno non lo passeranno sole.. Che ne pensi? E tu papà?
“E’ una splendida idea!” Esclamò mio padre.
“Va bene” Acconsentì con poco entusiasmo.
“E invitiamo anche i tuoi amici! Nate, Emma, Nicole Josh! E i loro genitori se vogliono!” Aggiunse mia sorella.
“E dove la mettiamo tutta questa gente?” La rimproverai io.
“Ci stringiamo! Natale è una volta all’anno, non dovremmo passarlo solo noi tre! Più siamo meglio è! E ho invitato anche Seth.” Mi rispose con aria sognante.
Seth era il mio fisioterapista, nonché il suo fidanzato.
Guardai mio padre in cerca di aiuto, ma lui era più felice di Natsumi,se era possibile. Dovetti arrendermi. Avevano vinto loro. Finito il pranzo chiamai tutti i miei amici per invitarli a casa mia il giorno dopo. Tutti acconsentirono entusiasti.
In quel momento capì per chi erano quei regali in più sotto l’albero. Natsumi ci aveva già pensato e sapeva avrei detto di si. Ora che ci penso, anch’io dovrei comprare qualcosa. Ma cosa? Cosa potrebbe piacere a Shay?E agli altri? Entrai nel panico,così decisi di richiamare Emma per un consiglio. Mi disse che Shay in quel periodo non faceva che chiedere un cappellino alla francese e che il suo colore preferito era il blu acceso. Mi disse ciò che dovevo comprarle praticamente. Andai in centro,ai grandi magazzini, e le comprai un cappello come lo avrebbe voluto lei. Pensai che anche a Fuka sarebbe piaciuto moltissimo. Era il suo stile e il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno. Così ne comperai un altro,uguale in tutto eccetto il destinatario. Vagavo per il centro commerciale, con il portafogli pieno dei miei risparmi. Mi fermai davanti una vetrina, c’era un orsacchiotto carinissimo che teneva per mano un orsacchiotto più piccolo. Vidi me e Sana in quei pupazzi. Entrai e la tentazione di comprarlo mi travolse. Comprai anche un CD di un cantante che Tsuy amava, io non sapevo neanche chi fosse, ma lui ne andava matto. A Nate comprai un portafogli, lui non ne aveva e ogni volta lasciava i suoi soldi o nella borsa di Emma o li dimenticava nella tasca dei jeans che poi sua madre lavava. Non sopportavo che trattasse così i soldi che i suoi genitori faticavano per dargli. Ad Emma comprai l’ultimo libro della sua saga preferita e a Josh dei guanti. Si lamentava sempre che gli ghiacciavano le mani in inverno. Per Nicole decisi di farle qualcosa di speciale che sicuramente avrebbe apprezzato. Ma ci voleva del tempo.
Chiamai Naozumi.
“Akito, sei tu?” Rispose,con quell’accento che mi sembrava così estraneo ormai.
“Si sono io Nao, come stai?” Gli domandai, in quella lingua che parlavo così poco ormai.
Mi rispose con la sua solita snervante gentilezza. Gli spiegai la situazione: gli dissi che avevo incontrato una sua fan sfegatata e che per Natale volevo coronare il suo sogno. Lui mi capì al volo e mi chiese cosa poteva fare. Amava rendere felici i suoi fan più di ogni altra cosa al mondo. Gli dissi che bastava solo che domani sera chiamasse e parlasse un po’ con lei, ma non era un buona idea. Lei non sapeva nemmeno che lo conoscessi, come avrei fatto a spiegarle come e perché stesse chiamando a casa mia? Poi pensai che invece era un modo carino per annunciare a tutti che conoscevo Naozumi Kamura e che ero fidanzato con Sana Kurata. Dopo aver parlato con Shay, era ovvio. Nao accettò subito, ma volle fare di più. Entro la sera mi inviò per e-mail un video in cui lui e gli altri attori del film “Quasi Fratelli”,tranne Sana, ci facevano gli auguri di Natale e per posta il DVD originale di “Quasi Fratelli” con tutti i retroscena più divertenti autografato da lui. Peccato che arrivò con qualche giorno di ritardo..

Il giorno successivo, verso le 17:00 cominciarono ad arrivare gli invitati. Tutti erano felicissimi di passare la vigilia di Natale insieme; l’albero era circondato da regali, il tavolo era pieno di pietanze, dolci, primi, secondi; mia sorella aveva messo alla radio un CD con tutte le canzoni di Natale, fuori nevicava, le luci di tutte le case erano accese. C’era un atmosfera magica. Avrei voluto condividerla anche con gli altri amici. Quelli di Tokio. A proposito degli altri amici. Feci un giro veloce di chiamate per augurare a tutti un buon Natale. Chiamai Tsuy, Aya,Hisae e anche Fuka. Erano tutti contenti di sentirmi. Mi intrattenni un po’ di più con Fuka,alla quale feci gli auguri anche di un buon compleanno. Alla notizia che le avevo comprato un regalo, scoppiò a ridere. Mi disse che non se l’aspettava proprio, ma che le faceva piacere e che voleva averlo al più presto. La informai che il suo regalo, quello per Tsuy e quello per Sana erano già stati inviati e che sarebbero arrivati a giorni. Mi sorprendeva come ognuno stesse passando la vigilia di Natale con la propria famiglia e non tutti insieme. Come facevamo di solito. Finite le chiamate, tornai in cucina per iniziare la cena. Ci divertimmo un sacco. Giocammo a carte tutti insieme, raccontammo barzellette. Sembravamo un’unica grande famiglia. Il momento dei regali fu commovente. Tutti mi avevano comperato qualcosa. Fu la prima volta che ricevetti così tanti regali insieme. Quella sera ritrovai dopo tanto tempo, la mia amica Shay. Era la solita ragazzina tutto pepe, sorridente e divertente che non vedevo da un pezzo. Anche stavolta per i regali non si risparmiò di certo. Comprò cose meravigliose a tutti. E fu una gioia, per me, vedere come il suo viso si illuminò quando vide varcare la soglia di casa mia, i suoi genitori. Non li vedeva da mesi e avevano deciso di farle una sorpresa. Inutile dire che tutta la sua bellezza, Shay,l’avesse presa dalla madre.
In un momento di apparente calma, quando tutti stavano prendendo il dolce, mi avviai in cucina per controllare che il forno fosse spento(Natsumi aveva il vizio di lasciarlo acceso). Appena mi voltai per tornare in camera di papà, adibita a saloncino-zona cena(la sua camera era la più grande di tutte) mi ritrovai Shay davanti agli occhi, a un palmo da me.
“Ti vedo allegro.” Mi disse sorridendo.
“Ma i tuoi occhi mi dicono altro. Ti conosco. Sono degli occhi tristi, come se volessi qualcun altro qui con te, stasera. Dimmi il motivo, dimmi che ti passa per la testa. Sostieni che io sia importante per te, ma non parli mai di te. Non mi dici mai cosa pensi quando stai in silenzio, non mi hai raccontato nulla di te. Voglio saperlo. Non mi sento così tanto amica tua. Mi sembra un’amicizia a senso unico. Tu ci sei per me, ma io non ci sono per te perché mi escludi e mi tieni fuori dalla tua vita e dai tuoi pensieri.” Aggiunse poi.
“E’ per questo che sei stata fredda e distaccata in questo periodo?” Girai l’attenzione su di lei, come facevo la maggior parte delle volte che mi chiedeva di raccontarle qualcosa.
“Anche per questo. Ma c’è un’altra cosa che mi turba.” Disse, abbassando la testa.
“Cosa?” Le domandai incuriosito.
“Guardala.” Indicò sua nonna.
“E’ vecchia.”
“E cosa c’è che non va nell’essere vecchi?” La interrogai.
“Akito.. mia nonna sta morendo. Ti ricordi quando dovevo venire a cenare qui, ma all’ultimo momento ti diedi buca? Mia nonna è stata male quella sera. La mia adorata nonna, sta morendo. I medici non le danno ancora molto da vivere. Hanno detto ‘tua nonna ha vissuto a lungo,e i suoi giorni stanno terminando.’Con quanta freddezza me l’hanno comunicato. Avrei voluto urlare contro quel medico che era un modo disumano per dire ad una ragazzina di 15 anni che sua nonna, l’unica persona che le era accanto, stava morendo. Ma poi mi sono resa conto che è il loro lavoro. E non possono farci nulla. Mia nonna è malata.. ed è vecchia. Si meravigliano che con tutto quello che ha passato, sia ancora viva. Da piccola ha avuto un cancro, sai? E ne è uscita a testa alta. Ha affrontato con forza e determinazione la kemio e alla fine ha vinto sulla sua malattia. All’età di 23 anni, dopo aver partorito mio padre, il cancro si è ripresentato. Ancora una volta,lei ha avuto la meglio su quella belva. Ebbe altri 3 figli dopo mio padre. Tutto sembrava andare per il verso giusto, lei stava sempre meglio, i capelli erano ricresciuti. Stava bene. All’età di 59 anni, di nuovo. Quella malattia si è di nuovo impossessata di mia nonna. Ha affrontato altre sedute di kemioterapia e ancora una volta è riuscita ad uscirne viva. Ora, ad ottantanove anni, una nuova metastasi si è formata ed è troppo vecchia per affrontare la Kemio. I dottori mi hanno detto che sarebbe inutile e costoso far intraprendere una terapia così pesante ad una vecchietta che ,in tutti i casi, sarebbe morta in pochi anni.” Singhiozzava.
“E’ una donna forte. Il dottore che la segue mi ha detto che non sa come sia potuto succedere che si sia ammalata quattro volte della stessa malattia .Ma ora.. non ce la fa più. Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei! Cosa farò quando lei se ne andrà e io rimarrò qui? Te la immagini una bambina di 11 anni affrontare una malattia come quella? Te la immagini una bambina di 11 anni fare la kemio? Una bimba di 11 anni senza capelli! Una ragazza di 23 anni senza capelli! Ma è’ una donna forte! Lei non si è mai vergognata di nulla, ma ha sempre mostrato al mondo il suo sorriso, nascondendo ciò che la turbava. Anche adesso. Guardandola, l’avresti immaginato? Che sta morendo intendo. Io no. Vedo una vecchia allegra, che ride e prende la vita come viene. Così ho deciso di fare come lei. Se ne andrà, molto prima di quello che ci aspettavamo, ma voglio che fino all’ultimo giorno della sua vita, mi veda sorridere. Voglio che l’ultima cosa che vedrà, prima che il suo cuore cesserà di battere, sia il mio sorriso. Solo dopo mi lascerò abbattere e piangerò. Solo dopo. In modo che non possa vedermi.” Aveva smesso di piangere. Solo una lacrima le rigò il viso. La asciugò con un gesto secco della mano. Mi guardò negli occhi e sorrise.
“Sono forte!” Cercò di convincermi.. o di convincere se stessa.
“Comunque.. Dai raccontami perché i tuoi occhi sono tristi. Dove vorresti essere ora? Con chi?” Stava ridendo. Era incredibile come riuscì a cambiare umore da un momento all’altro. Non era lunatica. Era forte. Si faceva forte.
La presi per mano.
“Vieni, ti faccio vedere una cosa.”
La portai verso la mia camera,intravidi la sguardo di Nate che ci seguiva e faceva "si" con la testa. Gli sorrisi.
“Questa è la porta di camera tua, che vuoi fare? Non mi è permesso entrare qui, ricordi?”
Lasciai perdere ciò che diceva. Aprì la porta e accesi la luce.
Lei si guardò intorno.
“Cos’è? Questa stanza sembra.. una stanza di preghiera. Perché ci sono così tante foto di Sana Kurata appese su quella bacheca? Cos’è? Tutt’un tratto ti è venuta voglia di essere fan di Sana?” Comiciò a prendermi in giro. Osservò quelle foto minuziosamente.
“Perché in quasi tutte le foto ci sei anche tu? L’hai incontrata?”Mi domandò.
“Ci sono sempre gli stessi ragazzi però. E avete sempre abiti diversi, quindi non è una sola giornata. La conosci?” Mi guardò stupefatta.
“Dai tempi delle elementari.” Le dissi sorridendo.
“Siete amici?”
“Si.. bhe.. direi.. più che semplici amici.”
I suoi occhi stavano per andare fuori dalle orbite, talmente tanta era la sorpresa. La bocca spalancata per lo stupore.
“Tu.. sei.. fidanzato con Sana Kurata?” Mi domandò a fatica.
“Si. Sana è la mia ragazza.” Affermai.guardandola in faccia.

Questo capitolo è un pò lungo.. ma mi sono lasciata prendere la mano.. scusate >.< Spero vi piaccia :D
 
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~Lovely Crãzý Girl~
view post Posted on 13/7/2012, 20:57




Nate ha creduto subito ad Akito... strano ahahah.
Comunque, non hai lasciato intendere la reazione di Shay alla scoperta della storia tra Akito e Sana... bene bene, ulteriore curiosità. u_u
 
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~Sakura~
view post Posted on 15/7/2012, 21:47




Aahhhhh! Bellissimo!!! Sai mi sono messa a piangere alla storia della nonna... si sono sicura che morirà a testa alta come con tutti gli altri problemi che la vita le ha presentato... e Shay le starà accanto :') Ora Shay sa tutto!! Bene bene la cosa si fa interessante! Ci sarà rimasta di sicuro di stucco! Menomale Aki si è avvicinato di più a Nate almeno ha un migliore amico con cui confidarsi li in america... poi c'è anche Tsuyoshi ovviamente!! Non so come questa storia faccia a coinvolgermi così e non ho parole per esprimere quello che mi fa provare. Brava veramente. :)
 
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vally0692
view post Posted on 1/8/2012, 22:59




ne voglio ancooora!! devo sapere come finisceee *-* questa storia è simile a una droga!! veramente bellissima!! anche se shay inizialmente si prende un pò troppa confidenza con Akito... ma ora che sa di Sana è meglio XD bellissiiiimissima!
 
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°°°Pazza@Fra°°°
view post Posted on 27/9/2012, 19:25




CITAZIONE

Capitolo Settimo.
La vigilia di Natale
Parte seconda


Ecco. Le avevo confessato il mio segreto più grande. Lei mi guardava con aria stupefatta e scioccata. Il leggero sorrisetto che aveva stampato in faccia si tramutò in un’espressione seria. Dopo cinque secondi di interminabile silenzio, riuscì a sussurrarmi qualcosa.

“Mi prendi in giro?” Mi domandò guardandomi negli occhi.
“No Shay.. Conosco Sana dai tempi delle elementari e prima che io lasciassi Tokio stavamo insieme.” Le risposi col massimo della sincerità.
“Tu.. sei una persona così semplice, così umile.. Come fai a stare con una star del cinema? Sarà una ragazzetta viziata e piena di sé.” Non riusciva a trattenere l’irritazione che stava provando.
“Ti sbagli. Non sai quante cose belle Sana abbia fatto per me.”
“E cosa? Sentiamo? Ti ha regalato una copia autografata della sua autobiografia?” Domandò sarcastica.
“Shay. Sana non è come credi.” Le risposi acido.
“Ah no? E com’è?” Mi chiese sempre più infervorata.
“E’ la persona migliore che abbia mai conosciuto! Vedi la mia famiglia ora? Come siamo felici e sereni?” La interrogai.
“Si.”
“E di chi è il merito secondo te? Si è interessata del bene della mia famiglia quando non importava nulla ai diretti interessati. Mio padre non c’era mai in casa e se lo era, lavorava. Mia sorella mi urlava tutto il giorno contro e mi addossava le colpe per qualsiasi cosa succedesse dentro e fuori casa nostra. Io ero scontroso, non studiavo, non parlavo con nessuno, facevo trattare male gli insegnanti dai compagni che mi vedevano come un leader. Lei, con pazienza, è entrata nella mia vita. Si è fatta odiare delle volte, è vero, ma è stata la prima persona in tutta la mia vita che si sia realmente interessata a me. Non ti sei mai chiesta dove sia mia madre? Forse no. Bhè te lo dico io. Mia madre è morta dandomi alla luce! Ecco perché mia sorella ce l’aveva sempre con me. Mi vedeva come il responsabile della morte di nostra madre. Potendo scegliere la mia vita alla sua, ha scelto la mia nonostante sapesse che sarebbe morta. Un atto di estremo amore. Ma sai cosa significa vivere senza madre? Sai cosa significa vivere col senso di colpa di aver strappato a tua sorella piccola la sua mamma e a tuo padre l’amore della sua vita? Ero vivo, ma mi sentivo morto dentro. Colpevole della morte della mia mamma, della sofferenza provocata alla mia famiglia. Volevo morire. Farla finita. E sai chi è stato capace di farmi stare meglio? Chi mi ha fatto capire che non era colpa mia? Che mi ha fatto capire che mia madre ha dato la sua vita per la mia e non avrei mai dovuto sprecarla perché così facendo non sprecavo solo la mia di vita, ma anche la sua?! Sana!” Le dissi tutto d’un fiato.

Lei mi guardava, ascoltando ogni mia singola parola. Sconvolta. Quasi piangeva. Presi fiato e poi ricominciai.

“Sana è stata la mia salvezza. La mia prima amica. L’unica che ha sempre capito come stessi solo guardando i miei occhi. L’unica che non ha mai avuto bisogno di tante parole per farmi star bene. Era con me anche quando non c’era per se stessa. Quando è scoppiata la bomba della sua famiglia io ero con lei. Quando mio padre è stato male, lei si è precipitata in ospedale nel bel mezzo della notte, con una bicicletta. Mi ha insegnato che la vita è bella. Mi ha insegnato a sorridere. Prima non sapevo farlo. E con la sua estrema dolcezza, con il suo estremo altruismo si è sempre fatta in quattro per farmi sorridere. Senza mai chiedere nulla in cambio. Mai. E’ una ragazza forte, tu non immagini neanche quanto. Non immagini neanche quanto sia difficile la sua vita. Ma insieme abbiamo affrontato tutto. I miei problemi, i suoi. Insieme. Mano nella mano, anche quando eravamo distanti. Mi ha teso la sua mano, quando tutte le altre erano strette a pugno. E’ una ragazza fantastica e ha fatto molto per me. Quindi non ti permetto di parlare male della persona che amo di più in questo mondo. Sana è meravigliosa. Quindi taci se prima non conosci bene l’argomento della discussione.” Sputai arrogante.
“Oggi è la vigilia di Natale.” Ripresi.
“Lo so.” Mi rispose lei senza neanche guardarmi negli occhi.
“Per me non è solo questo. E’ qualcosa di più importante.”
“Il giorno che vi siete messi insieme? Sei così malinconico stasera perché avresti voluto passarla con la tua amata piuttosto che con dei stupidi ragazzi che ti vogliono bene, ma che per te sono solo dei rimpiazzi per quelli che hai a Tokyo? Tanto.. fra un anno e mezzo torni li e ti dimentichi di noi.” Mi disse con tutta l’acidità che aveva in corpo.
“Smettila.” Mi lamentai.

Stava ricominciando a parlare, ma la interruppi.

“Il mio compleanno coincide con l’anniversario di morte di mia madre.”

Arrestò il suo discordo.

“Sana lo aveva notato. Non voleva che nessun ragazzo vivesse senza un giorno dedicato esclusivamente a lui;così, una mattina venne a scuola dicendomi che d’ora in avanti il mio compleanno sarebbe stato il 24 Dicembre perché era la data che cadeva esattamente a metà tra il mio e il suo compleanno. L’ha chiamato compleanno di mezzo.. Quell’anno organizzò una bellissima festa a casa sua con i nostri amici per festeggiare non solo il Natale, ma anche i nostri compleanni. Da allora tutti gli anni, ci impegnavamo per passare quella sera insieme.. Ci sono stati anni in cui non siamo riusciti a farlo, ma il giorno dopo si presentava sempre a casa mia con un regalo per me. Sempre. Anche quando i nostri rapporti non erano dei migliori, lei bussava, mi porgeva il regalo, mi augurava buon Natale e buon compleanno, sorrideva e andava via. Non la vedo da un anno e mezzo e l’ho sentita sempre meno da quando sono qui. Stasera è una serata importante per noi. E, sebbene io sia contento di avervi qui perché non siete dei rimpiazzi, ma degli amici per me, cerca di capire che se mi assento e la mia mente è altrove, il motivo è più che giustificato.” Ero sempre più acido.

Lei era immobile, davanti a me. Poi prese coraggio.

“Se questa serata è così importante per voi, perché non ha fatto neanche uno straccio di chiamata?” Mi domandò.
“E’complicato.”
“No, non lo è. Basta prendere la cornetta, comporre il numero e aspettare che qualcuno dall’altro lato risponda.”
“Shay.”

Stavo per esplodere. Avrei voluto urlarle in faccia. Stava insinuando che a Sana, di me, non importasse nulla. Ma era meglio tacere.

“Andiamo di là.” Dissi secco, apatico.
“Non abbiamo finito di parlare.” Mi disse lei in tono arrabbiato.
“Si che abbiamo finito. Per quanto mi riguarda, con te, non riprenderò mai più l’argomento. Pensavo fossi mia amica. Mi sbagliavo.”

Aprì la porta e uscì da quella stanza n cui, se fosse stato possibile, mai più avrei voluto rientrare.
Il mio ingresso in camera di mio padre mi fece notare come tutti i presenti avevano dei volti diversi da come li avevo lasciati. Erano volti tristi, cupi, silenziosi e mi guardavano con lo stesso sguardo che si rivolge agli animali quando sono ammalati. Tenerezza, quasi pietà. In quell’esatto momento, capì che io e Shay,per tutto quel tempo,ci eravamo urlati l’uno contro l’altro. Capì che tutti, ormai, sapevano. Capì che tutti, ci avevano ascoltati.

Scusate l'attesa! Spero vi piaccia! Comincio subito a fare il successivo visto che ho dieci minuti liberi ahah :D
 
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EK16
view post Posted on 27/9/2012, 21:13




E' davvero una bella storia!!! Mi piace molto come scrivi sei davvero brava :) Mi sono già appassionata! Mi raccomando posta presto il successivo che sono curiosaaa!!!!

CITAZIONE (°°°Pazza@Fra°°° @ 27/9/2012, 20:25) 
Si è fatta odiare delle volte, è vero, ma è stata la prima persona in tutta la mia vita che si sia realmente interessata a me.[..] Mia madre è morta dandomi alla luce! Ecco perché mia sorella ce l’aveva sempre con me. Mi vedeva come il responsabile della morte di nostra madre. Potendo scegliere la mia vita alla sua, ha scelto la mia nonostante sapesse che sarebbe morta. Un atto di estremo amore. Ma sai cosa significa vivere senza madre? Sai cosa significa vivere col senso di colpa di aver strappato a tua sorella piccola la sua mamma e a tuo padre l’amore della sua vita? Ero vivo, ma mi sentivo morto dentro. Colpevole della morte della mia mamma, della sofferenza provocata alla mia famiglia. Volevo morire. Farla finita [..] Sana è stata la mia salvezza. La mia prima amica. L’unica che ha sempre capito come stessi solo guardando i miei occhi. L’unica che non ha mai avuto bisogno di tante parole per farmi star bene. Era con me anche quando non c’era per se stessa. [..] Mi ha insegnato che la vita è bella. Mi ha insegnato a sorridere. Prima non sapevo farlo. [..] insieme abbiamo affrontato tutto. I miei problemi, i suoi. Insieme. Mano nella mano, anche quando eravamo distanti. Mi ha teso la sua mano, quando tutte le altre erano strette a pugno. [..] non ti permetto di parlare male della persona che amo di più in questo mondo. Sana è meravigliosa.

Ecco le mie parti preferite di quest'ultimo capitolo..mi hanno commosso tanto! Continua così!! ;)
 
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Alice C
view post Posted on 29/9/2012, 20:04




Bellissima!! Continua ti prego!!!
 
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vally0692
view post Posted on 8/10/2012, 22:42




wwuaaa anccorra ancooora ti prego.. questa ff è una droga *-*
 
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Katy_
view post Posted on 17/1/2015, 14:26




La storia e' molto bella, hai avuto un' idea molto originale!
 
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25 replies since 14/6/2012, 11:09   643 views
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